![]() |
Moratti si dimette/Ansa Twitter |
Le sue parole su Walter Mazzarri, nel post partita di Inter-Napoli, avevano aperto un caso nerazzurro. Massimo Moratti per la prima volta da un anno a questa parte aveva lanciato una frecciata, anche poco velata, all'allenatore da lui stesso scelto per guidare la sua ultima Inter prima dell'avvento di Erik Thoir.
Moratti ha parlato di allenatore in discussione nel caso di mancato risultati o di mancata crescita della squadra. I tifosi condividono le parole di colui che per tutti é il Presidente, o semplicemente il Pres. Ma Moratti non é piú il presidente dell'Inter e da oggi pomeriggio non é piú nemmeno presidente onorario.
Sono arrivate le dimissioni dall'incarico, a braccetto con quelle del figlio Angelo Mario, di Rinaldo Ghelfi e Alberto Manzonetto da consiglieri del CDA nerazzurro.
Moratti, che comunque mantiene ancora il 29,5% delle azioni nerazzurre, ha deciso di lasciare l'Inter, probabilmente anche dopo la conferenza stampa di Mazzarri prima della partita contro il Saint Etienne.
Walter Mazzarri, il suo allenatore, la sua ultima scelta, ha affermato di "non avere tempo per rispondere", sottointendendo forse il fatto che ormai il presidente nerazzurro é indonesiano e che Moratti non é altro che un tifoso d'eccezione.
Ma nella mente dei nerazzurri Massimo Moratti é molto piú che un famoso tifoso o un ex presidente. Massimo Moratti è colui che negli ultimi vent'anni con amore e passione ha cercato di portare l'Inter a vincere quanti più trofei possibili ed è stato il presidente del Triplete, qualcosa che dalle parti della Pinetina difficilmente verrà dimenticato molto presto.
Quel "non ho tempo da perdere" è stata una risposta che nessuno si aspettava, che ha punto nell'orgoglio l'ex presidente nerazzurro che si è sentito delegittimato di qualunque potere decisionale e di incidenza all'interno del consiglio d'amministrazione dell'Inter.
E così è arrivata la sofferta decisione, l'ultimo finale gesto d'amore verso la squadra che ha amato fin da bambino. Lui figlio della vecchia scuola, uomo tutto d'un pezzo, più interessato alle emozioni che ai conti. Lui che ha speso fior di milioni pur di portare a Milano i migliori giocatori possibili. Lui che ha sempre occupato la sua poltrona in tribuna a San Siro, perchè tifoso ancor prima che presidente. Ha sofferto e gioito con i milioni di tifosi nerazzurri sparsi in tutto il mondo.
Lui uomo all'antica ha deciso quindi di chiudere la sua avventura, di scrivere la parola fine del suo rapporto con l'FC Internazionale. Rimanendone però sempre e per sempre il primo tifoso.
0 commenti:
Posta un commento