EA7 Olimpia Milano-Bayern Monaco, una serata fuori dal comune per un appassionato qualunque

Chi scrive non è nè un tifoso dai tempi di Bulleri, nè un tifoso dell'ultimo minuto sbucato fuori da sotto terra dopo la vittoria dell'ultimo campionato.
Ho seguito l'Olimpia per diverso tempo con interesse non altissimo, soprattutto durante le partite di campionato, ma l'Eurolega su Sportitalia era un obbligo il giovedì o il venerdì sera.
Appassionato, ma con moderazione insomma.
Poi l'anno scorso mi sono riavvicinato alla pallacanestro in generale e mi sono innamorato dell'ignoranza cestistica che Milano possiede e, se possibile, aumenta di stagione in stagione.

Così ho accettato di buon grado di andare al Forum per Olimpia-Bayern, partita fondamentale per il destino europeo.
La mia giornata inizia alle 11 al Lido quando con Ema, Alby e Filo prendiamo i biglietti, ci si fionda a casa di Alby si ignoranteggia su NBA 2K 2015 e poi si torna a casa. Ah l'EA7 su 2K è una macchina di triple ignoranti (Curtis e Keith, bastano i nomi.....).

Il Forum prima dell'inizio/SportParlando
Appuntamento 18.30 al Forum. Arriviamo alle 18.50, iniziamo bene. Posti non numerati e già c'è un casino infernale. Troviamo Filo con suo fratello ci sediamo e io decido di sedermi nella fila sopra a Ema e Alby perchè più vuota.
La partita inizia e io gongolo perchè sto largo e tranquillo, saltando in piedi quando Samardone decide che è arrivato il momento di aggiornare le sue statistiche dall'arco. "Questi sono dei boscaioli", sentenzia Ema, ma nonostante questo rimangono attaccati alla partita.

Intanto nei due posti esterni a fianco a me si siedono un signore sulla cinquantina e una donna di età indefinita che non era mai entrata al Forum se non per il concerto di Avril Lavigne.
L'intervallo tra primo e secondo quarto è il più lungo che io abbia mai visto. La signora è una macchinetta, domande inutili e, parecchie, stupide mi riempiono le orecchie visto che me la ritrovo proprio a fianco, e devo anche iniziare uno scivolamento verso l'altro seggiolino perchè in uno solo ha difficoltà a stare. Oppongo resistenza a questo suo allargarsi, ma mi muovo comunque più io di Kleiza in difesa.
Niccolò Melli in allenamento/SportParlando
La mia vicina continua a martellare con il suo domandare che mi innervosisce piú di Gentile che continua a litigare con i ferri del Forum. Noi giochiamo male, ma siamo attaccati alla partita, perché loro giocano peggio di noi e perché Rangland prova ad essere quello che é stato Langford lo scorso anno.
Nel mentre i tre posti ancora liberi a fianco a me vengono occupati da due fidanzatini e un'amica che non trovavano posto sulla fila sopra con il resto della loro compagnia. Mi dispero. Anche la Gang del Bosco é arrivata giusto intorno a me. Ema anticipa l'arrivo dei fidanzatini con il commento "lui gioca a calcio, lei non sa neanche cos'è il basket. In due non capiranno nulla." Spero di no, ma il terrore di sentire domande a destra e sinistra per il resto della partita mi assale.

Continuo a saltare dal mio seggiolino perché il Samurai (Ema docet) Kleiza in attacco si ricorda di aver giocato in NBA e regala lampi di classe, riportando tutti i tedeschi a scuola. Allunghiamo di nuovo a +4 e sembra davvero una partita che ha subito una svolta. Invece i tedeschi iniziano a lanciare in cielo preghiere accolte dal Dio del Basket e rimangono attaccati a una partita che Milano gioca male per lunghi tratti. Andiamo presto in bonus, loro dalla lunetta sono delle macchine, noi viaggiamo al 50% scarso. Loro ne tirano tanti, noi pochi. Brooks entra fa due tiri, ma non è giornata e si risiede in panchina. Io mi dispero, cotanta ignoranza tenuta in panchina. Peccato.

Ecco che inizio a sentire i primi commenti anche dalla nuova arrivata.
"Ma quello come si chiama?", "Ma quello che è uscito come si chiama?", "Ma l'arbitro perchè fa quei gesti?".
A tutte le domande risponde in modo sommario un altro ragazzo della fila sopra che come sport ha praticato solo lo zapping televisivo e la convulsa visita di qualunque tipo di sito internet sia consentito. No, i porno no. Troppo NERD per quelli. Ma è l'unico che qualcosa capisce, quindi gli perdono il resto.
Intanto sull'altro lato l'espansione della balenottera sul mio seggiolino si fa inarrestabile, non posso fare altro che stare in piedi per gli ultimi due minuti.

I tedeschi tornano avanti e tra una madonna e l'altra chiudono il secondo quarto a +1. I loro centri hanno due braccia che vengono allenate prendendo ad accettate gli alberi in Baviera e lottare contro Samuels e James non è un problema.
Sirena lunga, 15 minuti di pausa. La balena si alza per non fare più ritorno, insieme al suo accompagnatore. Mi riapproprio del mio posto intero e, anzi, mi allargo anche sul posto a fianco.
La curva inizia ad alzare la voce e il Forum inizia a scaldarsi. Noi sopra di loro li seguiamo e la ragazza a fianco a me si esalta come un bambino quando vede il suo cartone preferito, come un cane quando gli viene riempita la ciotola. Si diverte in modo stupido, ma non sta a me giudicare.

A tutti sarà capitato almeno una volta di chiedersi perchè quando distribuivano il fascino non si è deciso di mettersi dietro a George Clooney, io mi chiedo perchè lei abbia deciso di mettersi in coda dietro ad un castoro e non ad Einstein. Domande esistenziali durante l'intervallo di una partita a tratti imbarazzante.


Si ritorna in campo e il tabellino di Daniel Hackett recita 4 punti, ma la castorina ha imparato solo il suo cognome e ogni tanto urla "Vai Hackett!" anche quando la palla ce l'hanno gli avversari.
Un tifoso medio non inciterebbe mai, e dico mai, un suo giocatore chiamandolo per cognome, piuttosto non dice nulla. Ma non ho mai sentito nessuno dire "Vai Vieri!" o "Tira Inzaghi!", forse un motivo ci sarà. Ma anche quì non dico nulla.
Samardo Samuels in allenamento la scorsa stagione/SportParlando
Da sopra di me il quarto personaggio della compagnia, atleta da divano, tira fuori un tubo di grissini, le patatine, due bottiglie d'acqua e per poco non estrae anche il telecomando dallo zaino.
Io rimango sbigottito, ma il campo non dà grandi soddisfazioni, si va avanti punto a punto. A tripla rispondono con tripla, a fallo offensivo nostro rispondono con fallo offensivo non ravvisato dagli arbitri. "Problemi con il perno" è la sentenza finale di "mister" Ema, ma gli arbitri non ravvisano. I ragazzi però stanno ingranando, Moss dall'angolo ne piazza due, Kleiza continua il suo show e Samuels finalmente trova il modo di prendere qualche rimbalzo offensivo. Ma loro rimangono attaccati. Ancora. Loro mettono dentro tanti liberi, noi ne tiriamo pochi e la media realizzativa è sempre bassa. Anche in questo quarto. A fianco a me si divertono, pasteggiano e sparano un altro paio di cazzate a cui non do retta e finiamo anche questo quarto dietro di uno. Ancora sotto.

L'ultimo quarto è un Hackett show. Kleiza viene cacciato per 5 falli e dalla panchina insulta in lituano il numero 25 tedesco per due minuti buoni, minacciandolo anche un paio di volte quando il bavarese ha il coraggio di passare da quelle parti.
Ma è il momento di Danny Boy il tabellino indicava 9 a inizio quarto, indicherà 26 alla fine della partita. Qualunque palla che passa dalle sue mani si infila nella retina. Momento di difficolta, palla a Dani e ciuff, si segni +2 o +3.
Daniel Hackett in allenamento la scorsa stagione/SportParlando
Samuels dopo un paio di errori abbastanza grossolani, mette due punti mentre riceve un colpo di accetta e va in lunetta per il potenziale gioco da 3 punti, ma sbaglia il libero supplementare. Banchi lo richiama in panchina e da sopra di me sento "Finalmente esce, quello è scarso". Entra James e forse sarebbe meglio avere ancora il giamaicano in campo, ma non mi giro e sto concentrato su una partita che abbiamo rimontato e che stiamo conducendo.
Il tempo scorre loro affidano i loro tiri a non so quale divinità e rimangono a contatto, poi sturata alla Lawal di James, corsa dall'altra parte, assist per Hackett e +3. Ci siamo l'abbiamo chiusa. E invece no. Altra preghiera, altra tripla a bersaglio. Altro pareggio.
Andiamo in bonus, loro sono macchine e li mettono praticamente tutti, noi fatichiamo, perchè Gentile non ha ingranato, ma siamo ancora pari. La signorina a fianco a me conferma tutta la sua ignoranza dicendo che "loro mettono tutti i tiri da fuori", parlando di tiri liberi. Vado avanti e non mi curo di loro.
Ormai le palpitazioni aumentano, le squadre sono stanche e non hanno più molte idee. Siamo davanti di 2 e palla tedesca, loro sbagliano un passaggio facile e noi ripartiamo in transizione. Palla nell'angolo a Moss, che però sbaglia (2/3 dalla lunga per lui) e dalla mia sinistra arriva un commento che per poco non mi fa sbottare. "Ma cosa la danno a lui lì, che non è capace". Se non hai mai visto il basket meglio che ti silenzi oppure sarebbe consono che lo facesse qualcuno, ma il fidanzato ne capisce ancora meno e conferma.
Mi rifiuto di girarmi e spiegare a entrambi che il buon David ha costruito buona parte della sua carriera su quei tiri dall'angolo, ma sono troppo preso dalla partita per rispondere.

81-79 palla in mano loro, meno di 50'' da giocare. Attacco buono. 81-81 ma abbiamo l'ultimo attacco della partita. Palla ad Hackett e che Dio ce la mandi buona. Danny ha una sola idea: tirare sulla sirena, comunque vada l'ultimo tiro deve essere nostro. Il tempo scorre, Dani si ferma al limite dell'area dei 6.75, finta, sembra perdere completamente il ritmo e invece trova 2 punti fondamentali a 1.5 secondi dalla fine. 26 totali, 17 punti nell'ultimo quarto. Record di punti in Eurolega con l'Olimpia. Io ero già in piedi, ma salto ancora di più abbraccio Ema e Alby. Ma soprattutto ringrazio il mio numero 23 per quei due punti fondamentali. Niente OverTime, qualificazione quasi matematica e soprattutto tutti a casa.
Usciamo il più rapidamente possibile, la fame ci assale e si va dritti a prendersi un Kebap. Posso tirare un sospiro di sollievo. La mia giornata è finita.
Una giornata fuori dal comune per un appassionato qualunque.


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About Matteo Vismara

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