Juventus, ora sei sola! Occhio alle rivali europee

Le parole di Gigi Buffon/Twitter
Juventus-Atletico Madrid 0-0, Roma-Manchester City 0-2.
Bastava a entrambe lo 0-0 per passare, ma alla fine va avanti solo la squadra bianconera. Questione di stimoli, di motivazioni, di rivincite, di esperienza. Agli spagnoli, già qualificati, bastava il pari per passare come primi. Gli inglesi dovevano vincere, o pareggiare con gol, per superare la Roma e andare avanti. Gli inglesi sono già 3 anni che fanno figuracce in Europa, la Roma ci è ritornata dopo un periodo buio. Gli spagnoli sono campioni di Spagna e vice campioni europei, la Juventus è campione d'Italia ed è ancora scottata dalla campagna europea 2013/2014, interrottasi prima a Istanbul e poi allo Juventus Stadium.
Tante motivazioni e, diciamolo, anche tanti soldi di differenza tra Roma e City, la voglia di essere ancora outsider di Juve e Atletico. Questa potrebbe essere una delle molte chiavi di lettura delle partite che hanno chiuso i gironi di Champions delle nostre squadre e che hanno emesso gli ultimi verdetti. Juventus agli ottavi, Roma in Europa League, a fare compagnia a Fiorentina, Napoli, Inter e Torino.

Juventus quindi sola portabandiera italiana nell'Europa dei grandi, negli scontri diretti, nella fase che scotta della competizione.
Juventus seconda come detto e quindi con la sfortuna di finire nella cosiddetta seconda urna di Nyon. E dovrà fare i conti anche con il ritorno degli ottavi in trasferta. Le insidie sono tante, ma non tutte le prime classificate potrebbero essere ostacoli insormontabili per i bianconeri, che si candidano, proprio con il Manchester City e il PSG, come vera mina vagante tra le seconde classificate.

Il Real dei record/Twitter
Proviamo ad analizzare le possibili avversarie della nostra unica superstite in Champions League.

Real Madrid *****: Ecco forse gli unici che qualunque squadra vorrebbe evitare a prescindere. Perso Di Maria sembrava essere scomparso anche l'equilibrio, invece l'invenzione di Isco o James come mezz'ala incursore è stata l'ennesima perla tattica di un mago come Carlo Ancelotti.
Pro: Affrontare il Real ha davvero pochi lati positivi, se non quello di mantenere tutti super concentrati e di far aumentare in maniera stratosferica l'autostima in caso di miracolo.
Contro: Cristiano Ronaldo, Bale, James e Benzema potrebbero bastare da soli, come dimostrano i 16 gol fatti (2.66 a partita). In più ci si mette un Bernabeu inviolabile, un record di 19 vittorie consecutive in Europa e una difesa che ha preso solo 2 gol, rimanendo inviolata in quattro occasioni (come Atletico e Bayern, una volta in più della Juventus).

Bayern Monaco *****: Alzi la mano chi si sentirebbe sollevato di incontrare i bavaresi e non la truppa di Ancelotti. Hanno dominato il loro girone fino a che hanno dovuto, poi hanno tirato i remi in barca e giocato in scioltezza le ultime due gare.
Pro: Pochini anche qui. La difesa ha mostrato qualche piccola crepa, soprattutto contro attaccanti veloci come Aguero (Tevez prenda nota). I gol fatti sono 16, ma 9 sono arrivati contro la Roma e la manovra offensiva non sempre è sembrata fluida come lo scorso anno.
Contro: La voglia di rivincita dopo la figuraccia dello scorso anno in semifinale. L'Allianz Arena infuocata. E un gruppo di giocatori campioni del Mondo che può giocare in ogni parte del campo. Lewandowski non ha ancora raggiunto le medie realizzative di Dortmund, ma non è detto che sia ancora così a marzo.

Barcellona *****: La squadra di Luis Enrique ha dovuto aspettare l'ultima partita per issarsi al primo posto nel girone, ma lo ha fatto contro il PSG e in modo autorevole e autoritario, ricordando a tutti che i catalani sono ancora presenti.
Pro: In difesa si balla più del solito. I 5 gol presi (0.83 a partita) potrebbero indicare il contrario, ma nello scontro diretto con il Paris Saint Germain sono arrivate 4 reti. L'Apoel Nicosia (1 gol segnato) non era un test di spessore per la difesa catalana.
Contro: Il Camp Nou fa comunque paura, sempre. La guida tecnica in questo senso pesa parecchio e Allegri non sembra avere "le palle" di Simeone e Mourinho, che hanno fatto l'impresa con squadre qualitativamente inferiori. Il tecnico bianconero non ha mai vinto in Spagna (nè alla guida del Milan, nè dei bianconeri), questione di feeling. Altro punto di forza, quasi scontato, sono i tre là davanti: Messi (ancora top 3 al mondo), Neymar (campione vero) e Suarez (occhio alla sfida con Chiellini). La partita contro i parigini è stata la prima che li ha visti tutti e tre a segno a marzo potrebbero essere molte di più.
Miglior attacco dei gironi per i Blues/Twitter

Chelsea *****: Qualificati come primi gli uomini di Mourinho hanno fatto un cammino quasi perfetto, pareggiando all'andata con lo Schalke in casa per poi spazzarli via in Germania e con il Maribor in una partita abbastanza incomprensibile. I botti di mercato estivi stanno dando i frutti sperati, con un Fabregas tornato ai livelli dell'Arsenal.
Pro: La coperta appare corta. L'undici titolare è stratosferico, ma le riserve in difesa non sono da top team. Sicuramente il mercato porterà miglioramenti netti, ma per ora bisogna augurarsi che qualche uomo chiave là dietro non sia al massimo della forma.
I precedenti moderni sono dalla parte dei bianconeri.
Contro: Segna tanto (17 gol, il meglio in Champions) e subisce poco (3 incassati). Diego Costa e Drogba si alternano benissimo come terminale offensivo e il tridente a loro sostegno fa paura. E poi c'è Josè Mourinho in cerca ancora di una vittoria europea con la squadra di Abramovich.

Borussia Dortmund ****: Gli uomini di Klopp in Bundes arrancano, ma hanno vinto il girone perdendo solo contro l'Arsenal di Wenger a Londra. Immobile è il bomber di Champions (4 gol fino ad ora) e sembra che in Europa riesca ad esprimere il potenziale.
Pro: Non è la corazzata che ha stregato l'Europa due anni fa, buttando fuori il Real di Mourinho ad un passo dalla finale. Alcuni giocatori sembrano aver già dato il meglio delle loro qualità. Le continue ricadute di Marco Reus tolgono fantasia all'attacco giallonero.
Contro: Il Signal Iduna Park rimane uno stadio caldissimo e nonostante la mancanza di un vero terminale offensivo il Borussia sa fare gol (14 nel girone) e mandare in gol diversi giocatori. Nelle grandi partite i tedeschi tendono ad esaltarsi e a tirare fuori il loro meglio. Il ritorno a pieno regime degli infortunati, i difensori in primis, potrebbe ridare equilibrio alla squadra.

Porto ***: I Dragoes sono arrivati primi in un girone non particolarmente complesso, facendo valere soprattutto la maggior qualità ed esperienza internazionale.
Pro: Sono una delle due squadre più abbordabili della prima fascia nell'urna. Nonostante un buon mix di giovani e vecchi di esperienza, la giovane età potrebbe fare brutti scherzi in momenti di difficoltà. Il gioco non è eccezionale e anche Jackson Martinez sembra essersi bloccato dopo la grande stagione scorsa.
Contro: Lo stadio O'Dragao è un fortino e il Porto è una delle tre squadre ancora imbattute in questa Champions, a dimostrazione del fatto che i portoghesi non mollano mai fino alla fine. Le seconde linee si sono sempre rivelate all'altezza e gli esterni biancoblu hanno le qualità per mettere in difficoltà i terzini bianconeri.

Monaco  **: I monegaschi dopo aver ceduto Falcao e James si pensava che non avrebbero nemmeno superato il girone, invece si sono qualificati a sorpresa come primi nell'equilibrio più totale. La squadra si affida ai gol di Berbatov, pochi a dire il vero, e alle geometrie di Joao Moutinho.
Abdennour nella squadra della settimana della Champions/Twitter
Pro: Uscisse il Monaco dall'urna lunedi probabilmente gli juventini potrebbero tirare un sospiro di sollievo. I francesi sono effettivamente i più scarsi tra le squadre che si sono qualificate come prime nei gironi. Segnano pochissimo (4 reti soltanto) e spesso lo fanno da calci piazzati (3 gol). Controllare il gioco aereo potrebbe limitare ancor di più il potenziale dei biancorossi.
Contro: Da affrontare sono una squadra rognosa. Il gemello di Pogba, Kondogbia presidia benissimo la zona di campo davanti alla difesa fermando la maggior parte degli attacchi avversari. La difesa, guidata da Abdennour e Raggi, è la meno battuta della competizione con solo una rete segnata. L'altezza del centrale algerino è un pericolo anche in fase offensiva, come dimostrato nell'ultima partita del girone contro lo Zenith.

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