Juventus-Napoli, la rivincita del Pipita

Già più di qualcuno stava per cassarlo come bollito, quasi tutti parlavano di blocco mentale per un giocatore che ha fallito l'occasione Mondiale e catalana e non si è più ripreso.
Ha abituato forse troppo bene i suoi tifosi nella sua prima stagione italiana Gonzalo Higuain. Era arrivato per sostituire il Matador Cavani in campo e nei cuori azzurri e da subito è sembrato un giocatore, meno goleador, ma più uomo d'area e uomo squadra.
Giocatore di caratura internazionale, subito si è innamorato di Napoli e del Napoli e il suo amore è stato immediatamente contraccambiato. D'altronde il San Paolo è lo stadio che più assomiglia alle bolge sudamericane, quelle dove chi ha quel pizzico di grinta in più, il coraggio di affondare il tackle viene osannato da tutto il pubblico.
Amore a prima vista e solo così poteva essere. La stagione è straordinaria nonostante una prematura uscita dal girone della morte, con 12 punti, e con la convinzione che De Laurentiis ancora una volta ci abbia visto giusto.
Il Pipita trascina i suoi sia in Europa che in campionato, dove però il Napoli non riesce a tenere il passo di Juventus e Roma. Le coppe europee e il campionato sono inarrivabili, ma arriva la vittoria in Coppa Italia, subito un trofeo per l'argentino, che arrivava da Madrid con la nomea di grande attaccante, incapace però di far svoltare la sua squadra.
Ad aumentare forse i rimpianti dell'argentino la vittoria madridista della Champions League, la decima, rincorsa in tutti gli anni passati nella capitale spagnola.

Tempo per fermarsi a pensare ce n'è poco però perchè si parte per il Mondiale. L'occasione della vita per l'Argentina che può presentare l'attacco più forte della competizione e Leo Messi, il migliore al mondo.
L'albiceleste parte forte, vince le prime tre del girone, non impossibili le sfide con Bosnia, Nigeria e Iran, ma Higuain non si sblocca.
Decide il quarto di finale con il Belgio e quello rimane il suo unico gol mondiale.
In finale ha il pallone giusto per aprire una partita che probabilmente lo avrebbe elevato a fenomeno globale, ma sparacchia a lato. Rizzoli gli annulla un gol in fuorigioco e la Germania vince ai supplementari.

Questi sono i due episodi che più di uno continua a tirare fuori dal cilindro quando si parla di Higuain in questa stagione. Giocatore stanco dal Mondiale, demotivato e, forse, anche poco convinto dei suoi mezzi dopo il fallimento personale brasiliano. 1 solo gol è troppo poco per l'attaccante azzurro che, dopo aver flirtato con il Barcellona dell'amico Messi in estate, si ripresenta ai cancelli di partenza della nuova stagione senza aver smaltito del tutto le scorie mondiali.

Higuain con Hamsik e Mertens prima di Bilbao/Twitter
E il Napoli fallisce l'accesso in Champions contro l'Athletic Bilbao. In Spagna Higuain non splende come gli si chiederebbe e come si vorrebbe che facesse ogni partita. Ma è il Napoli intero a crollare e lui non riesce a fare nulla per ritirarlo su, nonostante il gran gol della partita di andata. La prima delusione stagionale arriva dalla Spagna che lo aveva adottato da quando aveva deciso di lasciare l'Argentina e il River Plate.
Ma la stagione inizia male. Gonzalo fa fatica, si nota che manca la scintilla e non vede la porta. Non segna. Eresia se si parla di un giocatore del suo talento, con le sue qualità, ma la porta è un tabù. Sbaglia anche due rigori, parati da Bardi e Sportiello. Contro l'Atalanta però segna anche il gol del definitivo 1-1.
Qualche gol però arriva si sblocca con una tripletta contro il malcapitato Verona, segna appunto ai nerazzurri di Colantuono e alla Roma, nella miglior partita sua e del Napoli in questa stagione. Si ripete anche in Europa League, dove sembra più a suo agio. Sarà che in Italia si difende forte.
Però non è lo stesso Higuain di dodici mesi fa. Lo si nota. Benitez sceglie la strategia del tournover e il suo sostituto, Duvan, non lo fa rimpiangere facendo a sportellate con i difensori avversari e timbrando spesso il cartellino.

Higuain alza la Supercoppa/Twitter
Le panchine sono uno smacco per il campione argentino che comunque continua a sentire l'affetto dei tifosi. Va in panchina anche contro il Cagliari nell'ultima partita del 2014 al San Paolo e vi rimane seduto per l'intera partita.
Ma questa volta è solo per preservarlo in vista della finale di Supercoppa di Doha.
La sfida contro Tevez e la Juventus.
E proprio in Qatar Higuain si è preso la sua rivincita. Doppietta come l'Apache bianconero. Un gol di testa e uno da rapace d'area quando i tempi supplementare volgevano al termine e la coppa si stava già per tingere di bianconero.
L'ha ripresa per i capelli e l'ha portata fino ai calci di rigore. Ha fatto capire che la pausa gli servirà, ma che non è andato da nessuna parte. Il fiuto del gol è sempre lo stesso, la condizione tornerà con il mini ritiro invernale. A Napoli volevano fortemente la coppa e, come loro, anche il numero 9 e la coppa è arrivata. Soffrendo e ripartendo. Soffrendo e lottando. Proprio come il loro attaccante fa in campo ogni partita. Doppietta per riprendersi il Napoli, per rispondere a chi lo vedeva cotto e per riappacificarsi con le finali e con le sfide decisive.
Il Pipita è tornato, o forse semplicemente non se n'era mai andato. Bastava solo aspettare il momento giusto.
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