Closing scontato e sicuro, ma comunque malinconico. E' finita l'era Berlusconi, solo GRAZIE

Farò qualcosa che qui sopra non ho mai fatto. Scriverò qualcosa che più si avvicina ad un post di Facebook piuttosto che ad un articolo di analisi sportiva. Era il 14 aprile 2016 quando agli occhi dei tifosi rossoneri, ancora più o meno scottati da Mister Bee (da non confondere con Mr. Bean), compariva la testa pelata di Sal Galatioto alla guida di una cordata cinese. 364 giorni dopo a completare l'acquisto dell'AC Milan ci sono ancora i cinesi, uno solo in realtà, della cordata iniziale e c'è ancora una testa pelata, non più quella di Galatioto, evaporata nel caldo agostano con la firma del contratto che ha dato il via all'operazione più costosa della storia del calcio italiano, ma quella di Marco Fassone. Napoletano, juventino, interista.
L'anno tacciato di essere di ogni squadra per cui ha lavorato. Io lo considero solo un ottimo dirigente e un gran lavoratore. Chiunque abbia avuto la fortuna/sfortuna di parlare con me di questo benedetto closing durante l'Odissea, passata per i rinvii di Sant'Ambrogio e di San Valentino, ha sempre avuto la stessa risposta, "Finchè Fassone non si tira ufficialmente fuori dalla cosa, per me si chiude". Perchè è un professionista serio, affidabile e riconosciuto nel mondo sportivo. Non si sarebbe giocato la faccia in un bluff. E il merito del finanziamento, da strozzini, del fondo americano è merito suo, se no, forse, sarebbe davvero saltato tutto. E si è passati da "I cinesi non esistono", a "Sono soldi di Berlusconi fatti rientrare", a "Sono tutti prestanome" al monito finale, ora che tutti questi sospetti sono andati in fumo, "Attenzione ai cinesi, che non hanno un soldo". Potrebbe essere, non ci credo, ma potrebbe essere. Ma ora non mi interessa parlare delle finanze di Yonghong Li, del suo vice David Han Li o di chi gli sta dietro. Non ne ho le conoscenze nè le competenze.

Voglio provare a ripercorrere quelli che sono stati gli ultimi 12 mesi di un tifoso medio come me. Giovane, troppo, per aver vissuto il Milan di Sacchi e di Capello, abbastanza cresciuto per aver gioito in pieno con i ragazzi di Ancelotti e aver patito le pene degli ultimi anni. Sono contento del cambiamento, non tanto perchè non credessi nella voglia di grande Milan da parte di Berlusconi, ma perchè ormai il portafoglio di famiglia è in mano ai figli ed è stato spesso e volentieri tenuto chiuso. E' con gli ultimi anni negli occhi che sento il bisogno di dire grazie, a Berlusconi, a Galliani, a Braida, a Gandini, a Maiorino tutti professionisti veri, che nell'arco degli ultimi 31 anni hanno lavorato alacremente mettendo tutti loro stessi per rendere grande il Milan. E per 25 anni ci sono riusciti meravigliosamente. Gli ultimi sono stati più difficili, ma non hanno cancellato nulla, rendono forse questo addio più malinconico. Tante volte ho ripercorso gli anni di presidenza Berlusconi e, per forza di cose, molte volte sono tornato soprattutto sugli anni che ricordo meglio, sulle emozioni più grandi: le notti di Manchester e Atene. Ma anche Carletto che di ritorno dalla Grecia canta con i tifosi in un San Siro strapieno. La festa di Roma per l'ultimo scudetto e la gioia di Doha, quando nessuno ci dava una possibilità. Sono andato a rivedere da dove tutto è cominciato, Barcellona 1988 contro la Steaua Bucarest. Se l'obiettivo era quello di salire sul tetto del mondo, Pres c'è riuscito. Giocando anche un gran calcio. Finendo tragicomicamente su quell'ottovolante di allenatori inesperti, Inzaghi Seedorf, Brocchi, parametri 0 obbligati e sogni di passata gloria che difficilmente sarebbero potuti tornare con queste premesse.

Ma è giusto dire grazie
Grazie per Sacchi e i Tre Tulipani, per la squadra più forte di sempre, quella del 1989, conosciuti solo in sparuti video su Youtube e nei racconti di amici e parenti
Grazie per le cinque Champions League, grazie perchè due me le ricordo bene e grazie perchè ne ho viste alzare dal mio capitano più di quelle che altri vedranno in tutta la loro vita
Grazie per Capello e Ancelotti
Grazie per I SENATORI, il gruppo di cui mi sono innamorato, Maldini Costacurta Nesta Gattuso Pirlo Seedorf Inzaghi
Grazie per averci regalato gli anni migliori di Sheva e Kakà
Grazie per il tramonto di Ronaldinho, che è sempre uno spettacolo per gli occhi
Grazie per il sussulto del 2011, ultimo colpo di coda di una presidenza incredibile
Grazie di aver scelto Montella, allenatore serio, capace, preparato e sempre perfetto nei modi, uno con il phisique du role. Uno da MILAN.
E Grazie per questa cessione, ultimo grande atto d'amore confermato dai saluti finali.

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About Matteo Vismara

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