Difesa a 3 o difesa a 4? E' mai esistito questo dubbio?
Storicamente sembra di no, o meglio i casi sono pochissimi e non molti sono vincenti.
Ma in questo momento mi interessa guardare la differenza di successi tra chi ha giocato o gioca a 3 e a 4. Il numero è infinitamente maggiore per quelli della seconda categoria. "Perchè ci giocano più squadre. Ci sono più probabilità", giustamente potreste obiettare voi. Ma secondo me è utile chiedersi il perchè la maggior parte delle grandi squadre giochino comunque a 4 dietro. Veri o mascherati.
Ma in questo pezzo mi interessa unicamente andare a guardare le formazioni che a 3 hanno giocato, con un occhio di riguardo soprattutto a quelle che hanno vinto, nel passato, ma principalmente nell'ultimo decennio.
Fino a una ventina d'anni fa il dilemma tra difesa a 3 e a 4 si poneva molto poco, la scelta ricadeva sulla difesa con i 4 in linea, talvolta mascherati, cioè con un terzino più difensivo e uno molto più offensivo, come per esempio la difesa del Milan campione d'Europa nel 2003 (Kaladze/Serginho-Maldini-Nesta-Costacurta, nei casi in cui giocava Kakha addirittura 4 molto difensivi).
Finale Mondiale 1986-
Unico grande esempio di difesa a 3 fu l'Argentina Campione del Mondo nel 1986, con la difesa composta da 3 centrali veri (Ruggeri-Brown-Cuciuffo). Ma attenzione alla linea a 5 davanti a loro 3, Olarticochea-Enrique-Batista-Burruchaga-Giusti, i due esterni sono due quasi attaccanti e il centrale, Batista, era un mediano vecchio stile, di quelli più interessati alla fase difensiva che a quella offensiva. In molti momenti di quella meravigliosa finale, 3-2 alla Germania Ovest, sono molti i momenti in cui la formazione diventa un 4-2-4, o 3-1-2-4, se dobbiamo trovare un modulo numerico. Ah davanti Valdano-Maradona e in porta Pumpido, così per terminare la formazione titolare.
Ad onor del vero anche la Germania gioca con tre centrali di difesa Forster-Jakobs-Briegel, con quest'ultimo però che nasce e gioca con il suo club come terzino di sinistra. Ai loro lati altri due terzini con caratteristiche opposte, Berthold, molto difensivo, e Brehme, un treno che oggi definiremmo perfetto per fare l'esterno del 3-5-2 o del 4-4-2. In mezzo al campo a dare solidità ci sarebbe un altro difensore centrale, adattato a mediano, Norbert Eder.Campeón del mundo con Argentina 1986,titular en aquella final. pic.twitter.com/qzWAIPgCCo— José Soto (@SotoPostas) 24 luglio 2017
Argentina e Germania interpretano la difesa a 3, o a 5, in modi differenti, con un'importante sottolineatura, nessuna delle due è realmente a 3.
Le vittorie di Conte-
Ma stiamo ovviamente parlando di due formazioni di trent'anni fa. Il calcio di oggi, fisicamente e tatticamente è imparagonabile. L'intensità di gioco è completamente differente, e non solo quella.Chelsea: Conte's season similar to Juventus in 2011/12 : Antonio Conte will be very h.. https://t.co/Wr6XJ8tlda pic.twitter.com/s6X3SEQlJW— Football News (@Euro16fr) 28 maggio 2017
Oggi il più grande paladino della difesa a 3 è Antonio Conte, l'esempio lampante che il modulo a 3 è vincente. Ma, e questa volta obietto io, in Italia per vincere la base è avere una grande difesa, qualunque sia il modulo. E la Juventus ce l'ha da 8 anni. In Inghilterra ha stupito tutti partendo da underdog, mostrando di essere capace di sconvolgere i dettami tattici canonici in Inghilterra.
Ma voglio andare ad analizzare proprio le formazioni di Juve e Chelsea contiane, perchè è interessante vedere come lo stesso modulo sia stato interpretato con giocatori differenti a seconda delle squadre.
Chi si ricorda la formazione della Juve 2011-2012? Se ve la ricordate saltate pure queste due righe, in caso contrario vi rinfresco la memoria: Buffon-Chiellini, Bonucci, Barzagli-Elia/Pepe/Giaccherini, Marchisio, Pirlo, Vidal, Lichtsteiner-Matri, Vucinic.
Una squadra nata per giocare 4-2-4, velocemente approdata al 4-3-3 e poi cambiata al 3-5-2. Vi ricordate i terzini di quella difesa a 4? Chiellini a sinistra e Lichtsteiner a destra. Non un caso che poi uno sia rimasto nei 3 dietro e l'altro sia passato ai 5 centrocampisti. Chiellini terzino era, ed è ancora, chiaramente un adattato, ma rispecchia pienamente quell'idea di una difesa a 4 con terzini bilanciati.
Ma proseguiamo guardando gli esterni della versione 1.0 dei bianconeri: Lichtsteiner e Elia o Pepe, uno terzino, l'altro molto più esterno in un 4-3-3, Pepe lo fece all'Udinese, Elia all'Amburgo. Un equilibrio che permetteva sia di potersi mettere a 4 dietro facendo scalare Chiellini largo, sia di attaccare più frequentemente a sinistra senza lasciare troppo scoperta la squadra in caso di contropiedi, soprattutto in assenza di un mediano vero che permettesse maggiore copertura ai centrali.
L'anno successivo a sinistra arriva Asamoah, il resto varia poco o nulla, si alternano Pogba e Marchisio ma il ruolo dei due è stato abbastanza similare, più da assalto il primo, più di ragionamento il secondo.
E il "progetto tattico" è variato poco quindi nel triennio di Conte, con l'aggiunta di Isla ed Estigarribia sugli esterni e Tevez davanti per la maggior parte. Con l'argentino molto più trequartista che punta, infilandosi negli spazi liberati dalla guerra fisica di Llorente e aiutando sia in manovra che difensivamente.
Da Conte a Conte, dalla Juventus al Chelsea. Ha vinto dominando l'ultima Premier League. Con la difesa a 3. Dopo aver tentato di tornare a giocare con il 4-2-4, o 4-2-3-1, suo vecchio amore e venire malamente impallinato dall'Arsenal (6a giornata, 3-0, formazione: Courtois-Ivanovic, David Luiz, Cahill, Azpilicueta-Kantè, Matic- Willian, Fabregas, Hazard-Diego Costa). Da lì la svolta. Dentro un centrale in più? No. Dentro un esterno. E anzi, Ivanovic, centrale/terzino, viene sostituito da Marcos Alonso, giocatore molto più di spinta.
Detto così sembra una presa in giro, ma è esattamente ciò che Conte ha fatto. Dentro Moses e squadra che trova più equilibrio. E il terzo centrale vicino a David Luiz e Cahill? Azpilicueta, professione terzino destro. A sinistra poco più in alto si mette Marcos Alonso per dare equilibrio, con dal lato opposto proprio il nigeriano, più esterno offensivo che quarto o quinto di centrocampo. Modulo che passa ad un 3-4-2-1 con Hazard e uno tra Pedro e Willian dietro a Diego Costa. Pedro e Willian che talvolta si sono trovati a sostituire Moses, in caso di squalifica di quest'ultimo.
A farne le spese Ivanovic e Fabregas, o Matic.
Tutto questo, probabilmente, noioso snocciolamento di nomi e numeri mi servivano per fare un'analisi più che sui nomi in sè, sulle caratteristiche tecnico tattiche dei giocatori che vanno ad inserirsi in questo scacchiere.Here's a reminder of the Chelsea team that started the first half... #CFCTour pic.twitter.com/xmafPGqc0h— Chelsea FC (@ChelseaFC) 29 luglio 2017
Spesso, oltre al centrale regista/libero vecchio stampo, dietro ci sono un marcatore e uno adattabile anche a terzino, o addirittura un terzino adattato. Questo perchè gli esterni dei 4 o 5 a centrocampo spesso sono uno un terzino di spinta, avanzato 10 metri più avanti, e l'altro un esterno d'attacco, portato alla corsa e alla fatica, arretrato di 10/15 metri. E in questo disegno, spesso difesa e centrocampo sono a specchio.
L'esterno offensivo alle sue spalle ha il giocatore che può giocare terzino, così che l'altro esterno possa scalare indietro sulla linea dei difensori in caso di necessità.
In caso di due terzini alzati a centrocampo, invece, il rischio è quello di schiacciarsi in un'unica linea difensiva a 5, lasciando scoperto l'esterno alle sovrapposizioni degli avversari. Questo gioco di movimenti in fase difensiva è molto complicato, se fatto bene, perchè prevede lo slittamento non di un singolo giocatore, ma delle intere linee di difesa e centrocampo per coprire al meglio gli spazi.
Per cui credo che tatticamente la difesa a 3, non esista davvero, ma che sia un virtuosismo numerico e di posizione del tradizionale 4-4-2 o del più moderno 4-2-3-1. Considerato che la maggior parte delle grandi europee gioca con, almeno, un terzino praticamente al livello degli esterni offensivi per creare superiorità.
P.S. permettetemi di esprimere un ultimo giudizio, nè tecnico nè tattico, ma puramente di gusto.
A me Juventus e Chelsea di Conte non hanno mai fatto impazzire come gioco, anzi tante volte mi sembravano l'inno alla ripartenza e al brutto gioco.
Per l'amor del cielo eccezioni ce ne sono, ma la partita più bella che io ricordi di aver visto, giocata da una squadra con la difesa a 3, è proprio la finale Mondiale di 30 anni fa. Non proprio modernissima, soprattutto per intensità.
Ma questo rimane unicamente un parere personalissimo e parecchio discutibile.
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