Ma non è qualcosa circoscritto al solo mondo del calcio o al solo mondo europeo. Anche in America, la NBA, sta venendo disturbata dalla figura più che invasiva di LaVar Ball, padre procuratore di uno dei migliori prospetti di quest'anno.
Calcio-
E non è solo il caso Donnarumma a tenere banco, forse è quello che ha avuto una maggior risonanza mediatica per le parti in causa: il Milan, l'enfant prodige della porta italiana e Mino Raiola. Sul quale dico unicamente, che non comprendo come sia possibile che gli stessi che inneggiavano a Totti e Maldini come esempi, di fedeltà e costanza, oggi diano ragione ad un ragazzino appena maggiorenne. Controsenso interessante.
In ugual misura, ci sarebbe da criticare la deprecabile abitudine delle società di promettere la cessione e poi rimangiarsi tutto nel giro di una notte e una mattina.
Tra analogie e differenze, il contrasto Diawara-Bologna della scorsa stagione e Conti-Atalanta di questi giorni sono la dimostrazione di un potere di trattativa che si sposta sempre di più dalla società ai procuratori. Chiaro, i presidenti sono i primi a promettere la cessione in caso di arrivo di offerta da una big, del campionato o europea, salvo poi rimangiarsi la parola quando si trovano in sede di mercato, ma questa situazione in cui i procuratori e i loro assistiti hanno il potere di "tenere per le palle" la società, mi pare l'ultimo step di un mondo ormai malato. E tutto questo va al di là del tifo personale.DONNARAIOLA x HATERS 1-0— Mino Raiola (@MinoRaiola) 25 giugno 2017
What's next?
Non mi interessa che Conti abbia dichiarato di volere solo il Milan, ma quello che mi interessa è che rispetti la sua attuale società, l'Atalanta. Diritto del giocatore è rifiutare ogni altra destinazione che non sia il Milan, non quella di annunciare che non si presenterà al ritiro. Il rispetto verso la società datrice di lavoro è un obbligo. Onestamente a me questi comportamenti fanno schifo, come mi ha fatto schifo la storia Diawara la scorsa estate, non presentatosi in ritiro fino alla cessione al Napoli. Il tutto sotto "suggerimento" del procuratore. Forse sarebbe giusto capire che certi atteggiamenti e certi comportamenti ledono le società, il giocatore e tutto il movimento, andando a creare precedenti negativi cavalcati sempre più spesso.L'agente di #Conti: "O #Milan o non andrà in ritiro".— Fabrizio Biasin (@FBiasin) 16 giugno 2017
Scadenza contratto con l'Atalanta: 2021
Ma l'Uefa rompe i maroni solo per il fairplay?
In ugual misura, ci sarebbe da criticare la deprecabile abitudine delle società di promettere la cessione e poi rimangiarsi tutto nel giro di una notte e una mattina.
NBA-
Prendete un talentuoso ragazzo del 1997 che, dopo un solo anno di college (minimo richiesto dalla NBA), si prepara ad entrare nel mondo del basket professionistico come uno dei migliori prospetti del suo draft (spiegherò meglio il sistema di reclutamento degli sport americani nei prossimi giorni, in vista proprio del draft NBA del 22/06). Prendete un padre procuratore esaltato, invasato e che ancor prima del suo ingresso tra i professionisti fa uscire una linea di scarpe con il marchio del figlio. A 400$ abbondanti, contro i 150 circa di quelle firmate LeBron James o Kevin Durant. Già questo potrebbe spiegare quanto male possa fare al ragazzo la vicinanza del padre.
torum del basket americano, giocatori e ex, è arrivata la comunicazione che il ragazzo avrebbe giocato solo per i Lakers, i quali si sono fatti venire qualche dubbio, visto il personaggio con cui dovrebbero lavorare. E ovviamente non sono gli unici, soprattutto perché il padre ha rifiutato le proposte di work out da tutte le franchigie che non scegliessero con la prima e la seconda chiamata, praticamente tutte.

E se non bastassero le dichiarazioni del padre contro buona parte del sancta sancNew 🔥 from BBB. pic.twitter.com/RBAImQQyxM— SLAM Magazine (@SLAMonline) 4 luglio 2017
torum del basket americano, giocatori e ex, è arrivata la comunicazione che il ragazzo avrebbe giocato solo per i Lakers, i quali si sono fatti venire qualche dubbio, visto il personaggio con cui dovrebbero lavorare. E ovviamente non sono gli unici, soprattutto perché il padre ha rifiutato le proposte di work out da tutte le franchigie che non scegliessero con la prima e la seconda chiamata, praticamente tutte.
Se il figlio non fosse davvero talentuoso, meriterebbe di farsi un anno a giocare in Cina o in Europa, visto che al college non può tornare.
Questi sono due esempi, ma ce ne potrebbero essere tanti altri. La misura è colma, si torni per favore a lavorare, i procuratori con le società e i giocatori in campo. Ci eviteremmo tanti problemi, tante incomprensioni e innumerevoli cadute di stile. Da parte di addetti ai lavori e, soprattutto, tifosi.
0 commenti:
Posta un commento