Juve-Napoli e l'equilibrio che non esiste nei campionati europei


Non sarà il campionato più bello del mondo, ma sicuramente la Serie A di quest'anno è il più equilibrato.
Diviso in tronconi, certo, con solo due squadre a giocarsi il titolo, che comunque di questi tempi è oro colato visto che nel resto d'Europa è cosa fatta, con altre tre a giocarsi l'accesso in Champions e così via in gruppi più o meno omogenei. Ormai si parla sempre di più in Italia di campionato mediocre utilizzando come specchio i risultati europei, anche se poi a guardare bene, negli ultimi 4 anni, la Juventus ha fatto due finali e la Roma deve giocarsi una semifinale tra poche ore. 

Rimango però convinto che spesso e volentieri i numeri non mentano, possono suggerire una lettura sbagliata del singolo episodio, non di un campionato intero. Provo a spiegare proprio con i numeri perchè credo che si stia sottovalutando il nostro campionato.

Testacoda- Guardo le classifiche dei maggiori campionati europei alla 34esima giornata e mi accorgo che, sorpresa, il divario tra prima e ultima è praticamente identico per tutti i campionati (da questi dati bisogna tenere presente che la Bundesliga è a 18 squadre, quindi ad oggi si sono giocate 31 partite).
In Italia tra Juventus e Benevento ci sono 68 punti, in Premier tra Manchester City e West Bromich Albion 65, in Spagna tra Barcellona (che ha una partita in meno) e Malaga 63, in Ligue 1 il PSG stacca il Metz di 64 punti, in Germania sono 56 quelli di distanza tra Bayern Monaco e Colonia.

Un sostanziale equilibrio europeo tra testa e coda della classifica che però non trova raffronto quando guardiamo verso l'alto, verso la lotta al campionato.

La corsa al titolo- Dopo Juventus-Napoli di domenica sera, il distacco tra bianconeri e azzurri è tornato ad un solo punto con ancora 4 partite da giocare. Il campionato che più si avvicina a quello italiano è la Liga spagnola, dove i punti di distacco tra Barcellona e Atletico Madrid sono 11, con i catalani che vincendo domenica a La Coruna festeggerebbero la vittoria del campionato, nonostante la partita da recuperare contro il Villareal.
Negli altri 3 campionati la distanza aumenta in modo notevole, le due di Manchester sono divise da 16 punti, il PSG è di 20 sopra al Monaco campione in carica, il Bayern ne ha 22 di vantaggio sullo Schalke 04. Con i numeri non sono fortissimo e quindi mi aiuto con la calcolatrice per trovare la media punti guadagnata da ogni squadra prima in classifica sulla sua inseguitrice e, perchè no, per cercare di capire a che media punti viaggino i campioni nazionali nel resto d'Europa.

Il Manchester City di Guardiola, a quota 90 in 34 partite ha viaggiato ad una media di 2.64 punti a partita, guadagnandone 0.47 allo United ad ogni allacciata di scarpe.
Il PSG ha esattamente la stessa media punti e lo stesso ruolino di marcia dei Citizens (29 vinte, 3 pari, 2 sconfitte), ma ha guadagnato sul Monaco 0.58 punti ogni domenica.
Un post condiviso da Manchester City (@mancity) in data:

Il Bayern, invece corre leggermente più piano, a 2.52 punti a giornata, staccandosi ogni volta dallo Schalke di 0.71 punti.
Questi sono i tre campionati già ufficialmente chiusi, poi c'è la Liga, che non è chiusa solo perchè nel weekend il Barcellona era impegnato a schiaffeggiare 5-0 il Siviglia di Montella in finale di Copa del Rey. La squadra di Valverde corre a 2.52 punti a partita, rubandone 0.36 ai colchoneros.
Bene, i noiosi numeri sul resto dell'Europa li ho sparati quasi tutti, mancano solo quelli relativi alla corsa Champions, ma magari lo facciamo più tardi. In tutto questo Juventus e Napoli dove sono finite? Domanda legittima. Prima di continuare con i numeri, rileggetevi quelli precedenti per sicurezza.
Fatto? Perfetto. Juventus e Napoli viaggiano rispettivamente a 2.5 e 2.47 punti a partita. La media più bassa d'Europa, seppur di pochi decimali, con i bianconeri che a partita guadagnerebbero circa 0.03 punti sulla banda di Sarri ogni giornata.
Con questi numeri in mano potremmo affermare che il nostro campionato sia semplicemente livellato verso il basso, con due squadre che giocano tra loro e le altre che stanno a guardare. Con la differenza che da noi sono due, nel resto d'Europa c'è una lepre che scappa e i cani da caccia che inseguono sono o zoppi o con il fiuto molto scarso. E la lepre va sempre più avanti.

Corsa Champions ed Europa League- Per concludere la mia lunga, e probabilmente noiosa, analisi vado a prendere in considerazione la corsa Europea. La distanza tra la prima e la quarta nel caso della Champions League e poi con i settimi per quanto riguarda la qualificazione all'Europa League, per il campionato francese prenderò in considerazione il terzo (che farà i preliminari) e il sesto posto.
Oggi le quarte in classifica sono la Lazio, o la Roma terza a pari, (67 punti, 18 dalla Juve), il Tottenham (68 e 22 dalla vetta), Lione e Marsiglia appaiate (69 punti, 21 dal PSG), Valencia (66 e 17 dal Barca) e Bayer Leverkusen (51 punti a -27 dal Bayern). Con una rapidissima occhiata si vede come anche la quota Champions, sia grandi linee, la stessa in tutti i campionati.
Cosa che non si può dire per la qualificazione in Europa League, il Milan settimo in Italia con 54 punti ne ha fatti 5 in più del Saint Etienne (49), sesto in Francia, 6 più di Siviglia e Getafe (48) a pari tra settimo e ottavo posto, 8 meglio dell'Eintracht Francoforte (46) in Germania e solo 1 più del Burnley (53) in Premier.
Le distanze, quindi, tra i campioni nazionali e l'ultima che entra in Europa inizia a farsi ben differente nei vari campionati, ma è inutile che stia qui a scrivervela io, che di numeri ne ho già sparati in abbondanza.

Mi piacerebbe, però, si potesse riflettere su questi numeri, perchè se è vero che il pallone è rotondo e nel calcio tutto può succedere e i numeri sono solo numeri, i risultati sportivi, anche europei, degli ultimi anni ci dovrebbero far pensare che forse tutto questo schifo il nostro campionato non è.
Non sarà il più bello del mondo, nè quello con più campioni ma forse non è nemmeno la mediocre schifezza che ci raccontiamo da qualche anno a questa parte, orfani di giocatori che ormai hanno appeso le scarpe al chiodo. Di certo c'è solo che questo campionato è tornato ad essere equilibrato dopo tanti anni, cosa che accade di rado nei 5 campionati presi in esame. E secondo me questa strada può aiutarci a tornare una meta appetibile per i grandi campioni mondiali, esattamente come 20 anni fa.
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