Lo rifaccio adesso, alla vigilia del ritorno dei quarti di Champions League tra Real Madrid e Juve.
Lo rifaccio sull'onda lunga della meraviglia di Cristiano Ronaldo che ha costretto lo Juventus Stadium ad applaudirlo riconoscendogli la dovuta sottomissione sportiva.
Lo rifaccio soprattutto perchè credo che parlare di modello Real Madrid oggi, come di modello Barcellona 8 anni fa, sia sbagliato, non perchè non si debba puntare al massimo e non ci si debba ispirare alla squadra migliore al mondo. Ma perchè quel Barca prima, questo Real ora sono modelli irraggiungibili e irripetibili.
Quel Barcellona era irraggiungibile perchè metteva insieme uno dei migliori giocatori della storia ad una generazione di canterani irripetibile. Non basta mettersi a puntare sul settore giovanile per tirare fuori Puyol, Iniesta, Xavi, Busquets, Messi e Company. Aiuta, favorisce la crescita, ma poi devi avere anche l'allineamento giusto dei pianeti. Tant'è che lo stesso Barcellona ha dovuto snaturare sé stesso e questa filosofia negli ultimi anni, andando a fare spese in giro per il mondo.
Ma evito di dilungarmi troppo sul Barcellona, rischierei di uscire fuori tema, come dicono spesso gli insegnanti di lettere. Ma la parentesi sui catalani è strettamente legata al modello Real Madrid.

Soprattutto si è tolta la scimmia dalla spalla, la spada di Damocle che pendeva sulle teste dei blancos, l'ossessione della Decima. Con quella sono 3 Champions in 4 anni, le ultime due consecutive e più di una chance di ripetersi anche quest'anno.
Ai motivi sopracitati ne aggiungo uno, che secondo me è fondamentale, per cui il Real è un modello irraggiungibile: le possibilità economiche.
Tolte le ultime due stagioni, dove è in vigore anche il FPF, il bilancio del mercato blancos ha fatto segnare un bel negativo (se voleste controllare, dati Transfermarkt, link). Tuttalpiù per contenere il passivo tra spese e guadagni si è sacrificato un giocatore di secondo piano rispetto ai titolarissimi, vedasi Morata questa stagione, facendolo pagare a peso d'oro. Gli unici sacrifici, Ozil e Di Maria, vennero rimpiazzati da due giocatori pagati altrettanto se non di più, Bale e James Rodriguez.
Il Real non vende per sistemare i conti, vende se qualcuno è scontento o al limite per comprare qualcuno di ancora più forte.
Ma sono le ultime due stagioni quelle che mi fanno pensare quanto detto fin qui e nel tweet sotto riportato. Il Real è una macchina da guerra che non sbaglia una partita che conta da quasi 3 anni, eppure sono stati spesi 30 milioni per riprendere Morata e farlo sedere in panchina due stagioni fa, e 40 tra Lucas Hernandez e Ceballos. E il conto cresce pensando alla prossima estate, Vinicius è già stato comprato per 45 milioni di euro. Finchè questa squadra continuerà sui livelli di eccellenza su cui si è attestata sarà impossibile rimanere al passo, perchè sarà sempre un passo avanti, perchè potrà pensare a domani e a dopodomani lavorando oggi. Normale pensare che prima o poi l'ingranaggio si incepperà, probabilmente il giorno dopo l'addio di Cristiano Ronaldo, ma è proprio la presenza del portoghese che mi fa pensare che una squadra come questo Real difficilmente potremo vederla e, nel caso italiano, raggiungerla. Perchè le idee servono, ma poi servono i soldi.
Più guardo il #RealMadrid più mi convinco che nessuno in Italia può pensare di raggiungere, o tornare, a quei livelli.— Matteo Vismara (@teovisma) 3 aprile 2018
Perchè per costruire quella squadra servono idee e tanti milioni. Soprattutto milioni, perchè #CR7 con la forza delle idee non lo compri.
Giusto per dare un'idea, dall'arrivo di Cristiano Ronaldo (5 sessioni, compresa quella del portoghese) alla finale di Lisbona il Real ha speso 613.5 milioni, cedendo per 253.
Chi potrebbe mai permettersi una cosa simile da noi?
Dal 24 maggio 2014 al 3 giugno 2017 sono cambiati 5 interpreti di cui 2, Marcelo e Bale, ancora presenti in rosa e quasi sempre titolari (a Lisbona partì Coentrao, a Cardiff ha giocato Isco, subentrato nel 2014).
Gli altri 3 cambi sono Keylor Navas che ha sostituito Casillas e la coppia a fianco a Modric, in Portogallo Khedira e Di Maria, in Galles Kroos e Casemiro. Paradossalmente migliorando ancora dove era possibile farlo.
Il segreto, di Pulcinella per la verità, del Real Madrid sta tutto lì. Ha il meglio al mondo, se lo tiene stretto e intorno a questo costruisce. 8 undicesimi hanno vinto con Ancelotti e l'hanno rifatto con Zidane. Per le italiane il modello Real Madrid rappresenta un'utopia, soldi e campioni, quelli che mancano alle nostre squadre, oltre ad un certo appeal, per tornare a dominare.
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