Alla scoperta di Halilovic

Negli scorsi giorni il Milan ha fatto fare, a sorpresa, le visite mediche ad Alen Halilovic.
Ma chi è Halilovic? Questa la domanda che in tanti si saranno posti leggendo il suo nome. Sicuramente i Football Manageristi di lunga data lo conosceranno sicuramente, per gli altri la domanda è legittima, perchè è un giocatore che oggi non può scaldare il cuore dei tifosi solo con il suo arrivo. Perchè arriva dalla retrocessione con il Las Palmas e perchè rispetto a quello che prometteva a 16 anni, oggi è un giocatore normale.

Storia- A 16, sì, perchè ha battuto quasi tutti i record di precocità con la Dinamo Zagabria, ma non starò a raccontarvi numeri e aneddoti, perchè li potete leggere ovunque e tutto sommato farei unicamente un copia e incolla. Non sarebbe utile a nessuno. Basti pensare solo che nel 2012 esordisce con i croati in Champions League contro il primo PSG di Ibrahimovic, entra a 5 minuti dalla fine al posto di Kovacic, altro talentissimo croato.
In quella squadra giocavano pure Brozovic e Vrsalijko, giocatori che in Italia sono noti e che oggi giocano in Russia per continuare a sognare un Mondiale. Il Mondiale che, secondo molti addetti ai lavori dell'epoca, sarebbe potuto essere quello dell'incoronazione di Alen a talento assoluto. E che invece guarda da casa.
A 18 lo compra il Barcellona, perchè in piena ondata Messi, iniziano a cercare il suo erede. Ovviamente bruciandolo, perchè di Messi ne passa uno davvero ogni tanto. Come è successo per Bojan, per Giovani Dos Santos, per Deulofeu, prima di lui e a Lee Seung-Woo, il sudcoreano visto a Verona, successivamente.
Arriva insieme a Luis Enrique. Ma non vedrà praticamente mai la prima squadra dopo il ritiro estivo. Eccezion fatta per un'apparizione in Copa del Rey. Va in Segunda Division. E inizia il suo sfortunato percorso. La seconda squadra catalana a fine stagione retrocede. Gli succederà lo stesso anche a Las Palmas nell'ultima stagione. In mezzo un prestito allo Sporting Gijon, con salvezza all'ultima giornata in Liga, dove sembra tornare ai livelli sognati, e la cessione all'Amburgo. Il Barcellona lo fa partire, non riesce a dargli spazio e per 5M lo manda in Germania. C'è il diritto di recompra. Non lo utilizzeranno mai. 6 mesi con i Rothosen poi il prestito di 18 mesi con gli spagnoli del Las Palmas. Primo semestre nelle Canarie positivo e poi un ultimo anno complicato, coinciso con la retrocessione in Segunda. Contemporaneamente retrocede, per la prima volta nella sua storia, anche l'Amburgo. Halilovic dovrebbe tornare per giocare in Zweite Bundesliga, ma arriva il Milan. Visite mediche a sorpresa e probabile rescissione del contratto con i tedeschi, così da arrivare in rossonero a zero.
Sperando di poter ricominciare un percorso di crescita bruscamente fermatosi nel 2016.

Caratteristiche-
A Barcellona ebbi modo di vederlo all'opera in un paio di occasioni con la seconda squadra, che avesse talento era chiaro a tutti. Mi lasciò qualche dubbio a livello fisico e di capacità tattica di inserimento in uno scacchiere a lui poco congeniale come il tridente puro dei catalani. Lui che nasceva trequartista, quasi mezz'ala di inserimento. Negli anni ha imparato a partire più largo per essere pericoloso anche partendo più largo.
Mancino, come Suso, a cui piace partire da destra ed accentrarsi, esattamente come lo spagnolo, essendo comunque più portato anche a giocare in mezzo al campo. Polivalente, molto più di Suso, perchè capace di giocare anche a destra in un tridente o, eventualmente, su entrambe le fasce in un centrocampo a 4 o 5.
Dotato di ottimo dribbling che unisce ad una buonissima visione di gioco, non ha lo scatto bruciante di Deulofeu, giocatore che più di qualcuno rimpiange tra i tifosi rossoneri, ma ha un buon primo passo dopo il dribbling. Talvolta sembra cercare in modo quasi esagerato la giocata difficile per far divertire il pubblico piuttosto che l'appoggio facile e gli succede di perdere, così, un tempo di gioco rispetto alla manovra. Ma ha una caratteristica che al Milan hanno in pochi, vede il calcio in modo verticale.
Il fisico minuto, 170cm per una sessantina di chili, lo limita nel gioco aereo e riduce, ovviamente, la percentuale media di contrasti e scontri fisici vinti durante la partita. Nonostante il buono spirito di sacrificio non è un giocatore particolarmente attento alla fase difensiva. Caratteristica però tipica degli esterni che crescono, calcisticamente, in Spagna dove l'attenzione tattica è relativa.
Al Milan sono stati attenti, durante le visite mediche, alle sue caviglie perchè è rientrato a giocare a gennaio dopo aver saltato i primi 4 mesi della scorsa stagione per un infortunio alla cartilagine. Il primo grande infortunio della sua carriera.

Non è un esterno dal gol facile, 24 gol in 203 partite in carriera tra i pro, ma a 22 anni è un giocatore che ha già una buona esperienza tra i professionisti, con anche 11 apparizioni europee. Il Milan probabilmente sarà la prossima tappa della sua avventura, a Gattuso il compito di fargli trovare la sua realtà e provare ad far elevare il suo gioco. Come riuscì Gasperini con Suso, perchè le similitudini sono tante, quasi troppe. Un giocatore di grande qualità, che a causa degli eventi, di una concorrenza importante e di qualche scelta calcisticamente sbagliata non ha mantenuto le aspettative. Se Rino riuscirà nel lavorare in modo proficuo con e sul giocatore tatticamente e fisicamente, perchè a livello tecnico e mentale non si discute la solidità del ragazzo, il Milan potrebbe ritrovare un giocatore che oggi sembra essersi consumato come una supernova. E come la stessa supernova è durato solo l'attimo di un respiro.
In caso contrario il Milan avrà in rosa un giocatore che nella sua breve carriera ha fatto l'esterno per davvero ed in quel ruolo può essere la prima alternativa a Suso con qualità superiore a quella mostrata da Borini la scorsa stagione, meno abnegazione, ma molta più qualità.


(lascio un video di YouTube della sua ultima stagione in Spagna. Ovviamente da prendere con le pinze, perchè su YT sembrano tutti fenomeni.)

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About Matteo Vismara

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