"Beba, idi na zagrevanje, to je tvoja šansa" (Bambino, vai a scaldarti, è la tua occasione)
21/02/2016
Ofk Belgrado-Partizan Belgrado, minuto 65' Pavlovski ha appena completato la rimonta dell'Ofk in quello che è il minore dei derby di Belgrado.
Il beba, ha compiuto 16 anni da poco meno di un mese è un ragazzino già sviluppato, ha sempre giocato sottoetà, perchè il fisico glielo permetteva e perchè quello che faceva con i suoi piedi da un po' non lo vedevano a Belgrado.
In realtà all'Ofk lo conoscono anche bene, perchè fino ad un anno prima quel ragazzino ce l'avevano loro e fosse nato in Argentina l'avrebbero soprannominato immediatamente Flaco.
Il beba si chiama Dusan Vlahovic e sta per diventare il più giovane giocatore ad esordire con la maglia bianconera del Partizan. A farlo esordire ci pensa Ivan Tomic, ex centrocampista passato anche per l'Italia (15 presenze in Serie A con la Roma), che ha puntato su di lui come vice di Valeri Bojinov, un altro che l'Italia la conosce bene.
Non riuscirà a ribaltare nè il 2-1 contro l'Ofk, nè il 2-1 nel derby con la Stella Rossa della domenica successiva, ma il bambino ormai era entrato in prima squadra. E ci ha messo poco a trovare il gol, quello che ha sempre fatto nei campionati giovanili serbi.
Il 2 aprile arriva il primo gol, il gol più giovane della storia bianconera, di testa, a inizio secondo tempo, a riaprire una partita in cui il Partizan era andato negli spogliatoio sotto 0-2 e che ha poi concluso 3-2.
Chiude il suo 2016 entrando in tutte le partite fino a fine campionato, con Tomic che gli da sempre più minuti, togliendosi la soddisfazione di segnare in semifinale e finale di Coppa di Serbia. L'11 maggio chiude la finale contro il Javor-Matis e mette in bacheca il primo trofeo da pro.
L'anno successivo fa fatica, molta fatica, il Partizan ha cambiato allenatore, Tomic è andato via ed è arrivato Marko Nikolic che su Dusan ci punta poco, lo lancia titolare alla prima di campionato e poi non ci punta più. Ma Corvino, che di serbi se ne intende, ha già odorato il colpaccio. Arriva l'offerta al Partizan, 1.5M per quel ragazzino di 17 anni che è già nella storia del club. Offerta accettata, da giugno 2017 Vlahovic diventa viola. Aggregato in primavera, ma non prima di andare in ritiro con Stefano Pioli.
L'esordio la scorsa stagione non è arrivato e il giocatore è cresciuto ancora sotto la guida di mister Bigica, da cui Dusan è tornato questa stagione, ma solo per poche partite: 6. 4 di campionato e una di Coppa Italia. Risultato? 8 gol in 6 partite, 2 alla Juventus in coppa, 2 al Chievo, 2 al Napoli, 1 all'Udinese e 1 al Milan. Una macchina da gol per il campionato primavera.
Nel mezzo l'esordio in Serie A a San Siro (6' con l'Inter) e un paio di spezzoni con il Cagliari (4') e a Frosinone (3') lanciato in campo più come mossa della disperazione che per altro.
Simeone però non va, non ingrana e non vede la porta. E con lui la Fiorentina tutta. Pioli allora decide di fare come aveva fatto Tomic, prende il beba e lo butta nella storia. In campo dal primo minuto contro il Sassuolo (9/12/2017). Primo 2000 della storia viola in campo da titolare.
Qualcuno lo ha paragonato a Ibrahimovic per quella provenienza ex jugoslava, per la sua altezza e i meravigliosi movimenti da ballerino che mette in mostra in campo. Paragone estremamente pesante e decisamente ingombrante. Difficilmente riuscirà a percorrere le orme di Zlatan, perchè Vlahovic sembra essersi imborghesito rispetto al primo impatto con il campionato serbo, ma rimane un giocatore di qualità altissima con un mancino sopraffino e un gioco aereo che potrebbe già essere importante in Serie A. Corvino e Firenze se lo coccolano come già avevano fatto qualche anno fa con un altro giovanissimo attaccante proveniente dal Partizan Belgrado: Stevan Jovetic.
Se Vlahovic dovesse ripercorrere in viola le orme di Jovetic, anche senza nemmeno avvicinarsi a Ibrahimovic, sarà stato un successo per la Fiorentina e per la sua carriera. Non resta che sederci e vedere se il beba diventerà čovek (uomo). E in quel caso sarà da tirare su il sipario e assistere allo spettacolo pop corn alla mano.
Se Vlahovic dovesse ripercorrere in viola le orme di Jovetic, anche senza nemmeno avvicinarsi a Ibrahimovic, sarà stato un successo per la Fiorentina e per la sua carriera. Non resta che sederci e vedere se il beba diventerà čovek (uomo). E in quel caso sarà da tirare su il sipario e assistere allo spettacolo pop corn alla mano.
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