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Gli auguri della Juventus/Twitter |
Dovessero chiedermi di raccontare Del Piero non potrei farlo con gli occhi sognanti del tifoso, di chi lo ha assunto come idolo assoluto, perchè il capitano della propria squadra del cuore, oltre che giocatore più forte. Una spanna sopra tutti gli altri. Senza discussione.
Ma da amante dello sport e di calcio posso raccontare il mio Del Piero, una visione personale, un'attrazione quasi magnetica per uno degli ultimi veri numeri 10 del nostro calcio. Un fenomeno, una bandiera. Come Totti. Padrone di Torino senza esserci nato.
Semplicemente un predestinato, un giocatore scelto dagli Dei del Calcio per portare gioia nelle case.
Già il soprannome è un programma: Pinturicchio, un pittore. Per il fisico minuto, in un calcio di giganti, ma soprattutto perchè ogni suo tocco di palla, ogni suo tiro era una pennellata. E che ancora oggi si parli di "Gol alla Del Piero" ad indicare quel tiro a giro che si insacca all'incrocio dei pali lontano è emblematico.
Il mio Del Piero è quello uscito tra gli applausi di tutto il Santiago Bernabeu, dopo aver rifilato una doppietta al Real Madrid in Champions. Standing Ovation dedicata solo a pochi eletti: Maradona e Ronaldinho.
Un po' perchè quella partita l'ho vista, un po' perchè tutti sognano una standing ovation come quella e perchè onestamente quel Real Madrid di Galacticos mi stava parecchio antipatico. E che Del Piero, da sempre a me molto simpatico, li purgasse non mi dispiaceva affatto.
Il mio Del Piero è quello che si invola al 120' minuti di Germania-Italia a Dortmund per mandarci a Berlino, per infierire sui tedeschi ormai in lacrime. Quel guerriero pelato che accetta la panchina e il dualismo con Totti. Rispondendo però sempre presente nel momento del bisogno.
Gol ai tedeschi e rigore perfetto con i francesi. Il Del Piero che mi ha fatto esultare è quello vestito di azzurro.
Questo è stato il mio Del Piero. Un giocatore fenomenale. Talmente forte da far inchinare uno stadio e dei tifosi particolarmente esigenti. E lo ha fatto da avversario.
Un giocatore che sinceramente avrei voluto vedere nella mia squadra, perchè mi sarei divertito il doppio, me lo sarei goduto a pieno. E invece potevo solo comprarlo al Fantacalcio per esultare delle sue magie.
Perchè probabilmente aveva ragione il Trap: "Mi bastarono dieci minuti per capire che sarebbe diventato un campione. [...] Alex è un giocatore che appartiene al popolo. Non sarà forse ai livelli di Pelè e Maradona , ma di Eusebio, Sivori e Crujiff sicuramente sì."
Ma anche se non vale Maradona, almeno una volta tutti avremo citato con fare sognante Maurizio Mosca. "Aaaaah, come gioca Del Piero!"
Tanti Auguri Alex!
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