Juventus Primavera e Viareggio Cup con Enrico Zambruno

Il logo della Viareggio Cup 2016
Quando la Juventus primavera ha alzato al cielo il trofeo della 68° edizione del torneo di Viareggio ho tirato un sospiro di sollievo. Ero d'accordo con Enrico Zambruno per un'intervista sulla squadra giovanile bianconera da un po' di tempo. Se la Juve avesse perso non sarebbe cambiato nulla perchè sarebbe stato la stessa persona di sempre, ma la soddisfazione di parlare di un trofeo vinto l'ho letta nei suoi occhi e l'ho sentita nelle sue parole.

Ah giusto. Per chi non lo conoscesse, Enrico è la voce unica di Juventus Channel, dalla prima squadra alle giovanili. Telecronista tutto tondo e grande esperto di calcio, in particolare, ovviamente, di mondo Juve.
Da un paio d'anni mi sono appassionato al calcio giovanile, probabilmente perchè i ragazzi del Milan vanno meglio di quelli della prima squadra e ho qualche soddisfazione in più.

Il piatto forte diventa subito il Viareggio. Torneo particolare, con un regolamento nuovo in questa edizione. 40 minuti a tempo, invece che 45, 7 cambi disponibili, un paio di giorni in più di riposo durante la competizione e direttamente i calci di rigore in caso di parità, dagli ottavi alla semifinale. Poi la finale torna ad avere i classici tempi supplementari.
Il fischio d'inizio della nostra chiacchierata lo diamo partendo dalla fine. Lode al calcio giovanile, più libero da schemi e pressioni, seppur Enrico tiene a precisare che la maglia della bianconera pesi anche a livello giovanile, e con molta più corsa rispetto alle partite di quelli del piano di sopra. Calcio più vero mi verrebbe da dire.
Finiamo rapidamente di temporeggiare e da possesso palla in orizzontale andiamo in verticale dalle punte. Juventus-Palermo 3-2. Partita bella e complicata, Juventus sempre in vantaggio, due volte recuperata da La Gumina, fino al rigore decisivo di Di Massimo. 


Percorso eccellente quello della Juventus. Zero gol subiti fino alle semifinali, poi quattro gol tra semifinale e finale con squadre di ottimo livello come lo Spezia e il Palermo.
Gli chiedo allora qual'è stata la partita più bella dei bianconeri secondo lui. Troppo ovvia la scelta del 4-0 agli ottavi conto un Milan rimaneggiato dalle assenze dei nazionali Under 19. Ma sottolinea poi di fare attenzione ai rossoneri al completo per le finali di Reggio Emilia. La scelta ricade quindi sul 3-1 al Bologna del turno successivo, deciso da una doppietta di testa di Didiba. A sorpresa viste le caratteristiche del giocatore.

Sfrutto l'occasione di conversare con qualcuno che ha visto crescere i ragazzi di Grosso durante le ultime stagioni e finiamo a parlare dei miei due amori sportivi di questa primavera: Pol Lirola, che ho iniziato ad apprezzare con il passare del tempo in questa stagione, e Guido Vadalà, che ammiravo già dai tempi del Boca attraverso streaming cileni, argentini o colombiani.
Il terzino spagnolo è semplicemente mostruoso, una forza della natura. Grandi piedi, grandissima gamba e un'attenzione davvero incredibile per un ragazzo di appena 19 anni dal futuro assicurato anche in prima squadra. Non a caso Lichsteiner lo ha preso sotto la sua ala. Chissà che non possa arrivare l'esordio in prima squadra nel finale di questa stagione. (Sotto il video con il giudizio di Enrico)


Il discorso su Vadalà invece è diverso, giocatore che in campionato ha faticato a trovare la porta (1 solo gol all'attivo), ma che potrebbe aver trovato nel Viareggio il turning point della sua stagione. 4 gol, 3 su rigore, ma sempre giusto ricordare che i rigori vanno pur sempre segnati. Enrico mi informa su quanto bene si sia inserito nel complesso Juve. La squadra di Grosso non ha una stella indiscussa, tutti fanno la loro parte per arrivare al risultato. E visti i risultati il lavoro del mister Campione del Mondo 2006 sta dando i suoi frutti.
Un pensiero va ovviamente a Luca Clemenza. Centrocampista che si è rotto il crociato agli ottavi contro il Milan e ha chiuso la sua stagione. Apprezzatissimo da Allegri credo possa essere un punto di riferimento importante per il futuro dei bianconeri. Il passaggio da trequartista a regista ricorda quello fatto fare a Pirlo da Carletto Mazzone. L'intelligenza e la visione di gioco in qualche modo ricordano l'ex rossonero e bianconero. Difficile prevedere se riuscirà a seguire le orme del numero 21, ma di sicuro le qualità le ha. Un grande in bocca al lupo per un rapido recupero.

Antonino La Gumina premiato al Viareggio/Twitter
Lasciamo il pianeta Juve per parlare delle altre grandi sorprese di questa competizione. Il bomber La Gumina, Golden Boy e capocannoniere del torneo, è senza dubbio la stella più lucente di un ottimo Palermo. Ha esordito lo scorso anno in Serie A per pochi minuti contro il Milan al Barbera, dall'anno prossimo probabile che entri in prima squadra in pianta stabile. E' un giocatore clamoroso. Attaccante completo e capace di segnare in ogni maniera. Giocatore moderno per eccellenza, 184 cm di grandissima qualità. 9 gol al Viareggio sono tantissimi, mi ricorda Enrico che l'ultimo ad aver segnato così tanto è stato Ciro Immobile (10) nel 2010. 

L'altro grande attaccante che si è messo in mostra nella competizione è Filipovic dello Spezia, lo scorso anno alla Juventus. Ha visto poco il campo, mi dice Enrico, e aveva difficoltà a trovare la porta, mentre in Croazia al RNK Rijelka segnava a valanga. Poi oggettivamente gli attaccanti che aveva davanti erano più forti.
In Liguria ha trovato il suo contesto ideale, meno pressioni e una squadra che gioca per le sue caratteristiche, non ultimo Okoreke, giovanissimo e velocissimo attaccante nigeriano che ha fatto benissimo durante il torneo. Il croato e l'africano si completano perfettamente a vicenda e la dirigenza spezina si è subito mossa per blindarli entrambi.

Chiudiamo parlando delle finali di campionato di Reggio Emilia e della finale di Coppa Italia. In entrambe la Juve ci sarà. Molto attesa la doppia finale, tra San Siro e lo Juventus Stadium, contro l'Inter. E viene fuori anche una bella proposta per rivoluzionare il torneo giovanile. Creare dei gironi a immagine e somiglianza delle categorie dei professionisti. Come la Youth Champions League. E giocare la mattina della partita degli adulti. Così da rendere più vario il novero delle sfidanti. E non giocare sempre contro le stesse avversarie.

A Enrico va un grande ringraziamento per la disponibilità e il tempo speso insieme.
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