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Alcuni tra i migliori giocatori a cavallo tra le epoche/Facebook |
Lasciando l'Italia per andare a studiare negli States ho
avuto modo, paradossalmente, di scoprire un mondo a me vicino, ma di cui mi
sono sempre interessato relativamente: quello dei tifosi NBA italiani. Guardare
la Regular e i Playoff in orari normali è semplice, ma mettersi davanti alla
televisione durante la notte per passione di un pallone a spicchi è qualcosa di
incredibile. E' capitato anche a me di vedere qualche partita negli ultimi
anni, ma quasi sempre quelle di Natale o della domenica a mezzogiorno sulla
East. Non avere Sky in questi casi complica le cose.
Invece arrivato in America ho scoperto che il modo migliore per legare con gli altri è sedersi tutti insieme nella sala comune a vedere il basket (i fan del baseball nell'angolino). E così ho iniziato a partecipar, anche, all'hastag #NBATipo su Twitter (forse addirittura troppo), ho iniziato a conoscere, per così dire, qualche cinguettatore nottambulo.
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Immagine, ormai iconografica, de La Giornata Tipo/Facebook |
Conoscevo la pagina facebook, e relativo sito, de La
Giornata Tipo da diverso tempo, ma tutto sommato è sempre stato un modo
per tenermi aggiornato sul mondo del basket oltreoceano senza fare troppo uso e
consumo di caffeina. Poi a ottobre scopro che posso partire e allora inizio ad
interessarmi maggiormente al basket NBA. Già l'Eurolega mi aveva ammaliato, con
Curry e Chris Paul è stata folgorazione (Kobe era già nel mio personale
pantheon, perchè quando non sai chi tifare tifi il più forte e 6 anni fa lui
era il più forte).
Allora ci ho riprovato. Dopo aver intervistato Vince, responsabile di Cultura Cestistica (intervista), ho provato a scrivere a Raffaele, mastro burattinaio di tutto il mondo La Giornata Tipo. A lui vanno i miei sentiti ringraziamenti per l'assoluta disponibilità datami.
Allora ci ho riprovato. Dopo aver intervistato Vince, responsabile di Cultura Cestistica (intervista), ho provato a scrivere a Raffaele, mastro burattinaio di tutto il mondo La Giornata Tipo. A lui vanno i miei sentiti ringraziamenti per l'assoluta disponibilità datami.
Intervista completa
Innanzi tutto grazie
per la tua disponibilità anche nei confronti di un piccolo blogger come me.
Non sono un esperto di basket, nè particolarmente abile nel gioco. Ho approcciato il basket nell'ultimo anno, dopo essere rimasto deluso da un'esperienza di minibasket a 7 anni. Ora mi ritrovo con la pancia, ma senza le mani e i piedi, di Diaw. Come è nata la tua passione per il basket, chi o cosa è stata la scintilla che ti ha fatto pensare "questo sarà il mio sport"?
Non sono un esperto di basket, nè particolarmente abile nel gioco. Ho approcciato il basket nell'ultimo anno, dopo essere rimasto deluso da un'esperienza di minibasket a 7 anni. Ora mi ritrovo con la pancia, ma senza le mani e i piedi, di Diaw. Come è nata la tua passione per il basket, chi o cosa è stata la scintilla che ti ha fatto pensare "questo sarà il mio sport"?
A 5 anni, accanto al mio asilo c’era una vecchia palestra
della chiesa. Il pomeriggio si tenevano dei corsi di pattinaggio e minibasket.
Mio padre, dal momento che stavo prendendo la forma di un Buondì, mi portò in
palestra e mi fece fare un giorno gratuito di prova per entrambi i corsi.
Grazie a Dio mi piacque di meno il pattinaggio.
Ho capito che il basket era il mio sport in quinta
elementare quando scovai nella cartella di un compagno “American Superbasket”.
Da lì cominciò una collezione incredibile di riviste sul basket che mi
prosciugò tutte le paghette della mia adolescenza.
Chi è stata la tua folgorazione infantile? Per quale giocatore sei caduto dal divano?
Chi è stata la tua folgorazione infantile? Per quale giocatore sei caduto dal divano?
Il mio primo idolo è stato Danilovic, poi Ginobili, infine
Duncan. Diciamo che mi piaceva abbastanza il bianco-nero. Danilovic lo amavo
per la faccia da culo, l’atteggiamento da sbruffone, i pochi sorrisi, l’essere
bastardo, il fare la differenza sempre e costantemente quando contava. Per lui
la palla non scottava mai. Ginobili perché è stato il giocatore più forte che
abbia visto dal vivo e ho vissuto tutta la sua carriera, da Reggio Calabria
passando per Bologna per poi finire a fare il fenomeno anche tra gli americani.
Giocatore e personaggio diversissimo da Danilovic ma ugualmente vincente.
Duncan perché prese il posto di un giocatore che odiavo tantissimo: David
Robinson.
Con quale scopo è
nata La Giornata Tipo, che ormai non è più solo una pagina Facebook, ma è quasi
un marchio riconosciuto in tutti i social? Quanta soddisfazione provi per il
fatto che anche personaggi del basket italiano, come Soragna e Poeta, si
riconoscano in questo #movimentotipo?
La Giornata Tipo è nata perché avevo voglia di parlare di
basket in maniera divertente. All’inizio era un gioco, una continua presa in
giro di giocatori e squadre, e poco altro. Pian piano è diventata una sorta di
blog in cui parlare di basket a 360 gradi, dalla Nba alla Serie A, dai
campionati minori al basket sul cemento. Tutto ciò che riguarda il basket credo
meriti spazio, ci sono storie di giocatori e squadre di piccoli paesi in
categorie amatoriali dove si sognano la linea da 3 negli angoli, che spesso
sono più belle e avvincenti di quelle dei professionisti. Avvicinare le persone
a questo sport non era il mio obiettivo perché non essendo nessuno pensavo
fosse impossibile. Anzi non ci pensavo proprio. Alla fine però è successo e continua
a succedere e questo penso sia il traguardo più bello che abbia raggiunto.
Ovviamente l'attività
maggiore nelle ultime settimane e per il prossimo mese è quella notturna.
I
Playoff NBA ormai sono in corsa e ci si prepara per la Final 4 di Eurolega.
Partiamo dall'Europa. A Madrid ci saranno una spagnola, una russa, una greca e una turca. 3 di queste quattro hanno già vinto almeno una volta l'Eurolega. Che possa essere la volta della quarta? D'altronde Obradovic sa come si fa a vincere e qualche Eurolega l'ha già vinta.
Partiamo dall'Europa. A Madrid ci saranno una spagnola, una russa, una greca e una turca. 3 di queste quattro hanno già vinto almeno una volta l'Eurolega. Che possa essere la volta della quarta? D'altronde Obradovic sa come si fa a vincere e qualche Eurolega l'ha già vinta.
Da qualche anno, ad inizio stagione, la maggioranza delle
persone, vedendo i roster delle squadre, pensa “Vince sicuramente il Real
Madrid”. Non è stato così. Quest’anno,
però, le cose potrebbero cambiare. Il Real è sempre il Real, anzi, è ancora più
forte e completo con Ayon, Rivers e Nocioni, e giocherà le Final Four davanti
al proprio pubblico, un vantaggio non da poco. Il Feberbahce di quel genio di
Obradovic dovrà subito affrontare gli spagnoli. Dopo anni di delusioni e
milioni bruciati, hanno la loro chance. Il roster è fortissimo, ma per la
semifinale vedo favorita la squadra di casa. Dall’altra parte Cska-Olympiacos.
Io credo che i russi, potendo scegliere tra 200 squadre, l’unica che non
avrebbero mai scelto sarebbe stata proprio quella che si troveranno davanti per
l’ennesima volta. Il Cska è superiore, ma i greci riescono sempre a colmare il
gap tecnico con una dose di cuore e maroni che non ha eguali in Europa. Saranno
delle Final Four stupende.
I pronostici NBA,
invece, sono fin troppo difficili quindi è quasi inutile avventurarcisi. Però
ti chiedo qual è stata, fino ad ora, la sorpresa più grande e quale la
delusione? Concentrandosi sia sulle squadre, sia sui giocatori.
Delusione Dallas, ma me lo aspettavo. Nel momento in cui a
metà stagione punti su un giocatore e al primo turno dei playoff inventi un
infortunio pur di non vederlo neanche in cartolina, capisci che non può essere
una buona stagione. Peccato perché il roster era ottimo e il tedescone meritava
di avere una stagione più lunga. La sorpresa, ma fino ad un certo punto, i
Clippers. Oltre ad aver giocato una serie strepitosa con gli Spurs, stanno
dimostrando una maturità e una chimica di squadra che fa paura. Infortuni di
Dio CP3 permettendo, potrebbe essere il loro anno.
Pop in post gara 7 ha
detto che sarebbero tornati tutti perchè la paga è buona. Ginobili ieri (6
maggio) parlando ad una televisione di San Antonio ha detto che si sarebbe
preso un mese per pensare. Possibile che un addio di Manu possa influenzare
anche Duncan? O che l'argentino faccia come Allen, rimanendo in attesa
dell'offerta giusta, anche se per Ray non è mai arrivata?
Se ci basiamo solo sullo stato fisico ti dico che secondo me
Manu dice basta e Duncan fa un altro anno. Ma credo che li rivedremo tutti
anche l’anno prossimo.
Rimanendo sull'onda
di gara 7. Chris Paul ha giocato da infortunato un tempo, facendo qualcosa di
celestiale. Quanto può pesare sulla serie con Houston la sua assenza o il suo
limitato impiego? (Ad ora la serie è 1-1)
Al momento la sua assenza non è pesata troppo. Gara 1 a
senso unico. Gara 2 buttata via dai Clippers. Ovviamente con Chris Paul in
campo è meglio, ma per ora hanno retto benissimo.
Fino ad ora, sono
state semifinali in cui hanno pesato le assenze. Oltre al già citato CP3,
Conley in gara 1 con i Warriors, Wall in gara 2 contro Atlanta, Love
ricomparirà per la prossima stagione e JR Smith ha saltato per squalifica le
prime due gare contro Chicago. Quali di questi infortuni potrebbe pesare di più
nelle serie?
John Wall, che da aggiornamenti dell’ultim’ora, potrebbe
star fuori più del previsto. Washington sta andando fortissimo, ma senza di lui
perdono tantissimo.
Ricollegandoci alla
scelta di Duncan e Ginobili vorrei toccare l'ultimo argomento di questa lunga
intervista. La free agency di questa estate, molto interessante (scritti due
articoli a riguardo, parte 1 e parte 2), in attesa di ciò che succederà nel 2016.
Gli Spurs sembrano volersi rifare il look. A prescindere da ciò che faranno Tim e Manu. Ma l'addio di uno o di entrambi potrebbero spingerli in maniera ancora più aggressiva sul mercato free agent e in ottica trade. Gli ultimi rumors parlano di una trade per Splitter in modo da liberare più spazio salariale. Si punterà a Gasol o/e Aldridge?
Gli Spurs sembrano volersi rifare il look. A prescindere da ciò che faranno Tim e Manu. Ma l'addio di uno o di entrambi potrebbero spingerli in maniera ancora più aggressiva sul mercato free agent e in ottica trade. Gli ultimi rumors parlano di una trade per Splitter in modo da liberare più spazio salariale. Si punterà a Gasol o/e Aldridge?
Si è parlato di alcuni giocatori per sostituire un probabile
partente (Splitter) e dare il via al graduale dopo-Duncan. Marc Gasol, Aldridge
e Anthony Davis i nomi più gettonati, credo che il più probabile sarà Aldridge.
San Antonio in futuro deve pian piano cambiare faccia perché il trio dei sogni
a breve mollerà il colpo. La squadra sarà costruita attorno a Leonard, resta da
vedere se al timone ci sarà Pop o magari un italiano..
Altre due franchigie
che necessitano assolutamente una revisione completa sono Lakers e Knicks, cosa
pensi possa succedere sulle due coste in estate?
Rifondare ma, spero, con un progetto serio alla base.
A parte il Gallo, che
non dovrebbe muoversi da Denver, gli altri tre italiani sono tutti in scadenza.
Quale potrebbe essere il loro futuro? Dove ti piacerebbe vederli?
Belinelli credo che lo rivedremo sicuramente in Nba anche
l’anno prossimo, direi 50% Spurs, 50% altrove. Per Datome credo che molto
dipenderà da lui, qualche offerta la riceverà ma forse, dopo 2 anni di solo
panchine e tribune, non ha più tanta voglia di aspettare e potrebbe decidere di
tornare in Europa per puntare a vincere l’Eurolega. Bargnani o resta a New York
a cifre sicuramente inferiori, o cerca un ingaggio sostanzioso in qualche
squadra di fascia medio-bassa, oppure se si presenta la possibilità, fa come
Belinelli e sposa un progetto vincente accontentandosi di uno stipendio basso.
Detto questo, io li voglio carichi e sul pezzo a settembre.
Un saluto e un
caloroso grazie per la disponibilità e il tempo messo a disposizione.
Grazie a te per lo spazio dedicatomi. Ora vado a riposare.
Ho 135 ore di sonno arretrato causa playoff.
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