Mourinho e Guardiola a spasso, Ancelotti seduto. Già partita la girandola delle panchine europee

Mourinho-Guardiola. Nemici amici, o forse nemici e basta. Sono loro due ad aver, di fatto, dato inizio al valzer delle maggiori panchine europee con almeno 6 mesi di anticipo sul programma.
Lo hanno fatto più o meno nello stesso periodo, anche se in modo completamente differente.
Mourinho cacciato dal Chelsea, per la seconda volta nella sua carriera, Guardiola annunciando alla dirigenza del Bayern di non voler continuare in Germania.

I bavaresi, come nel loro stile, non hanno perso tempo. Giusto un paio di giorni e poi ecco l'annuncio del futuro allenatore, Carlo Ancelotti. Che, a quanto si dice, avesse un patto d'onore con Beckenbauer e Hoeness già dalla scorsa estate. Altro che pausa di riflessione, pausa di attesa quella di Carletto. Che diventerà il primo ad aver allenato in tutti e 5 i maggiori campionati europei. E presumibilmente vincerà anche in Germania. Perchè avrà la squadra più forte e perchè è uno dei migliori, se non il migliore, al mondo. All'annuncio dell'arrivo di Guardiola è seguito il Triplete bavarese, chissà che la storia non possa ripetersi.

Al contrario del Bayern tutte le altre grandi, o pseudo tali, d'Europa sono vincolate da contratti almeno biennali con i loro attuali allenatori, ad eccezione del Chelsea, e potranno pensare al cambio in panchina da giugno. Proviamo a dare un'occhiata a chi sta preparando il ribaltone.

Chelsea
L'addio a Mourinho è stato posticipato il più possibile, ma ormai il suo rapporto con il gruppo era ai minimi storici, mentre quello con i supporter non è mai cambiato. Durante Chelsea-Sunderland, la prima partita del secondo ciclo Hiddink chiamato per sostituire Mou, i tifosi hanno voluto esprimere ancora una volta il loro sostegno verso il tecnico di Setubal. Abramovich ha scelto ancora il tecnico olandese per sostituire Mourinho. La prima volta era finita con una semifinale di Champions contro il Barcellona e il disastro arbitrale di Ovrebo a negare due rigori ai Blues (video). Anche questa volta la certezza per Hiddink è che dopo sei mesi la sua avventura terminerà.
Le voci dicono che il proprietario del Chelsea voglia puntare ancora su un tecnico italiano per sostituire il portoghese e far ripartire la squadra. Proprio come successe nel 2009 con l'arrivo di Ancelotti. Ecco quindi che i nomi sono presto fatti: Conte e Allegri, molto apprezzato a livello europeo. Per l'attuale CT dell'Italia la concorrenza è molta, anche se lo stesso Conte non ha mai nascosto la sua voglia di Inghilterra, così come l'allenatore della Juventus, che però sembra sempre meno convinto di lasciare i bianconeri dopo solo due stagioni. Certo è che se non dovesse centrare almeno la qualificazione in Champions le cose potrebbero cambiare.
Data per sfumata l'opzione Guardiola, rimane viva, ma molto complessa la strada che porta a Simeone. L'allenatore dell'Atletico Madrid non ha mai espresso la volontà di andarsene e ha compiuto un miracolo due stagioni fa vincendo la Liga e arrivando in finale di Champions. Difficile fare delle previsioni, ma la sua permanenza a Madrid sembra la scelta più logica al momento.

Real Madrid
 #CasoCheryshev/Twitter
6 mesi fa Benitez in lacrime veniva presentato alla stampa come l'uomo giusto per far ripartire il Real Madrid del post Ancelotti. Spagnolo, madrileno ed ex Real Madrid, in Spagna aveva già vinto con il Valencia. Oggi Rafa è mal sopportato da tifosi, una parte della dirigenza e dai senatori, come accadde quando arrivò all'Inter post Triplete. A peggiorare le cose lo 0-4 in casa contro il Barcellona e l'esclusione dalla Copa del Rey per aver fatto giocare contro il Cadice il russo Cheryshev, squalificato lo scorso anno quando giocava al Villareal. La colpa in questo caso non è solo del tecnico, che comunque ha una buona dose di responsabilità. I senatori dello spogliatoio e alcuni azionisti sono per il cambio immediato e vedono di buon occhio Zidane, attuale allenatore del Real Madrid Castilla. Perez ripensa agli ex Mourinho e Pellegrini e ai due italiani Conte e Allegri, come Abramovich. Difficile, se non impossibile, rivedere Mou e l'attuale allenatore del Manchester City sulla panchina dei Blancos. Diversa la situazione dei due tecnici italiani. Conte sicuramente tornerà ad allenare un club, ma è da capire se vorrà una sfida estera con una squadra già creata o vorrà un progetto a più lunga durata come lo era la Juventus. Allegri invece potrebbe essere più allenatore in stile british, dovesse lasciare i bianconeri, ma una chiamata di Florentino potrebbe cambiare le cose. E se a Marotta dovessero promettere l'annullamento per il diritto di recompra che pende su Morata allora ecco che il Conte Max potrebbe essere portato in Spagna direttamente dai bianconeri. La situazione è in continuo evolvere e sono possibili colpi di scena.

Manchester City
In teoria il Manchester City non avrebbe motivo di separarsi da Pellegrini, se non fosse per la ventennale amicizia che lega Guardiola a Soriano e Begiristan, Amministratore Delegato e Direttore Sportivo degli Skyes Blues, e un patto d'onore siglato tra loro quando Guardiola decise di accettare la corte del Bayern. Una volta finita l'avventura tedesca, lo spagnolo sarebbe andato a portare la sua idea di calcio anche oltremanica. E l'unica meta possibile sarebbe stata Manchester sponda azzurra.
Ecco perchè con ogni probabilità il destino di Pellegrini è già segnato e nemmeno la vittoria del campionato potrebbe cambiare le cose, quella della Champions forse, ma i tempi non sembrano maturi. A meno che Pep non chieda scusa e decida in modo diverso. Ma sembra impossibile.

Manchester United
Il Sun risponde a Van Gaal/ The Sun
Partiamo da una certezza: l'avventura di Van Gaal sulla panchina del Manchester United è conclusa ed è un fallimento. Da capire soltanto se la famiglia Glazer deciderà di far calare i titoli di coda di questo film dell'orrore già a fine anno, inteso come 2015, oppure a fine stagione. L'esonero inaspettato di Mourinho ha messo in mano degli americani una carta inaspettata. La partita contro il Chelsea di oggi (28 dicembre) potrebbe essere l'ultimo colpo di mannaia sul sottilissimo filo che regge la spada sopra la testa del tecnico olandese. Se dovesse uscire da Old Trafford con la quinta sconfitta consecutiva (non accade dal 1936), l'addio sarebbe praticamente certo. E allora via libera al tecnico portoghese, con mille incognite, ma anche la certezza che la voglia di rivalsa del tecnico portoghese sarà incredibile. La seconda possibilità è relativa ad un regno ad interim, magari prolungabile, di Ryan Giggs, uno dei pretoriani di Ferguson. Il gallese starebbe pensando di farsi affiancare da Paul Scholes, chissà che alla fine non possano essere proprio loro due a guidare il Manchester United dalla panchina, dopo averlo fatto per 20 anni in campo. Altre opzioni al momento non se ne vedono. Poi magari i Red Devils vincono contro il Chelsea e Van Gaal rimane saldo al suo posto. Almeno fino alla prossima sconfitta e alla prossima discussione con i giornalisti e il Sun.

PSG
Altra panchina che almeno in teoria non avrebbe senso cambiare, ma l'anno prossimo, con il sempre più probabile addio di Ibrahimovic, i proprietari qatarioti potrebbero voler un cambio di progetto generale. I nomi che circolano in questo caso sono sempre quelli di Mourinho, Conte e Allegri, con un occhio anche a quel Pep Guardiola sogno proibito di tutti. La stretta di mano per lo spagnolo è sacra e quindi andrà a Manchester, sponda City. Tra i nomi che circolavano nelle ultime ore anche quello dell'attuale allenatore proprio del City, Pellegrini, e l'allenatore del Cile, Sampaoli, che si è detto interessato ad una esperienza su una panchina europea.
Blanc dopo le difficoltà degli scorsi anni sembra aver trovato una buona alchimia con lo spogliatoio e questo pende a suo vantaggio. Certo è che se anche quest'anno l'avventura europea non dovesse portare i francesi almeno tra le migliori quattro più di qualcuno potrebbe arrabbiarsi, soprattutto visti gli assegni in tripla cifra strappati ogni estate.
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