L'inappropriato Lotito deve finirla. Si salvino le favole!

Riprendendo la frase tristemente famosa "Je suis Charlie"/Facebook
Un'altra, l'ennesima, caduta di stile di Claudio Lotito. Questa volta però è troppo. Il presidente di Lazio e Salernitana, viva la pluripresidenza, ma non si provi a parlare di seconde squadre, è stato registrato nelle sue telefonate con il d.g. dell'Ischia. Lo stesso dirigente ha mandato a Repubblica la registrazione in cui il presidente biancoceleste definisce squadre come Carpi e Frosinone, in lotta per la promozione, come mele marcie, perchè una loro promozione porterebbe sicuramente un ribassamento del numero di tifosi allo stadio visto lo scarso appeal delle due compagini. Come se il -6.1% di tifosi allo stadio registrato fino ad ora in Serie A sia un dato positivo. Ma Lotito ne ha avute davvero per tutti, da Beretta che "conta zero" a Tavecchio, passando per Macalli. Fino ad arrivare ad Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, al quale è stato detto che Carpi, Frosinone e Latina non valgono un cazzo e che non devono salire in Serie A, perchè in un paio d'anni si rischierebbe il fallimento.
La società modenese ha immediatamente risposto alle affermazioni del presidente della Lazio con un comunicato sulla pagina del sito. Le accuse da parte di Lotito, si legge, sono inaccettabili e la società, la squadra e i tifosi meritano rispetto per i loro risultati sportivi. (comunicato completo
Il presidente della Lega di B/Twitter

Non sono mancate nemmeno le risposte, immediate, da parte del sindaco di Frosinone "toglietegli la scorta, è un maleducato", da parte dei vari rappresentanti del calcio italiano chiamati in causa dal presidente biancoceleste. A sostegno del Carpi si è mossa anche la Pro Vercelli Calcio con un comunicato sul proprio sito. 
"La F.C. Pro Vercelli 1892 esprime la propria solidarietà al Carpi F.C. 1909 e a tutte le altre società che non “valgono un c…o” e che, ancora prima dei successi sportivi, si preoccupano di fare sport in maniera sana e corretta,  rispettando i propri obblighi e le proprie scadenze.

Speriamo fortemente che il calcio possa essere ancora un luogo dove il “più forte” sia quello che riesce a vincere sul campo indipendentemente da “bacini di utenza” e altri fattori esterni.
Oggi siamo tutti tifosi del Carpi."


La verità è che, al di là della gravità delle sue parole, ancora una volta Claudio Lotito ha perso l'occasione di stare zitto. Sono, almeno, cinque o sei anni che, con Galliani e Preziosi, davanti alle telecamere invoca il cambiamento e il rinnovamento del calcio italiano, della Lega di Serie A e delle leghe inferiori. Ma poi quando davvero avrebbero potuto cambiare il movimento si è preferito eleggere un personaggio come Carlo Tavecchio invece che Demetrio Albertini. (vai all'articolo)
Il giornalista Ravezzani e Albertini/Twitter

E per cosa se non per soldi? E così ha fatto rumore la presenza di Lotito agli allenamenti della Nazionale, ma comprensibile come il nuovo presidente della Lega Calcio non possa allontanare colui che gli ha permesso di vincere le elezioni di luglio. 

Da innamorato di calcio mi rattrista pensare che in diritti televisivi per i prossimi 10 anni la Serie A ha incassato 1,2 miliardi contro il 4 miliardi che la Premier League riceverà nel triennio 2016-2019. In prospettiva 40 a 1,2 non proprio un rapporto equo. 
C'è chi obietterà che la Premier, attualmente, è il campionato più bello del mondo, il più divertente e quello con più appeal. Ma la realtà è che una squadra come il Burnley, che naviga nei bassifondi della classifica inglese, la scorsa stagione ha incassato 8 milioni in meno del Milan dai proventi televisivi. E in Italia i rossoneri sono ancora tra i primi tre club per ricavi di questo tipo.

Ma l'attacco diretto di Lotito alle squadre con pochi tifosi, le cosiddette squadre del cazzo, mi lascia sempre più basito. Secondo il ragionamento di Lotito non sarebbe esistito il Chievo dei Miracoli guidato da Del Neri fino alle porte della Champions League, non ci sarebbe stato il Cesena rivelazione del campionato 2010, che poi ha dato Giaccherini alla Juve e alla Nazionale e Nagatomo all'Inter, non ci sarebbe ora Empoli e Sassuolo. Proprio i neroverdi sono la realtà più vicina al Carpi. Entrambe frazioni di Modena, hanno un proprio stadio, ma è possibile che per il primo periodo, in caso di promozione, il Carpi debba giocare proprio nel capoluogo per permettere l'ampliamento del Cabassi, come successe al Sassuolo in un paio di occasioni lo scorso campionato.
Dodici anni fa mi sono trovato ad esultare ai gol di Cossato e alle sgroppate di Perrotta, diventato Campione del Mondo e gran giocatore nella Roma, mi sono affezionato a Sergione Pellissier ormai diventato Duca d'Aosta. 
La classifica della Serie B a fine dicembre/Twitter
Se oggi in provincia possiamo vedere bel calcio il merito è anche di Empoli e Sassuolo, squadre che provano a giocare a pallone senza chiudersi e giocare difesa e contropiede. La provincia è anche la possibilità di far giocare i ragazzi più promettenti, trovare i giocatori da top team o da Nazionale del futuro. Chiedere conferma a Zaza e Berardi, a Rugani e Sepe, tutti pronti ad andare in grandi squadre a giugno. Il calcio italiano non sarà più il più bello ed avvincente in Europa, ma ci regala ancora grandi storie e grandi sogni. Ecco perchè pensare a Frosinone e Carpi in Serie A, non sarebbe un dispiacere, ma, anzi, la conferma che le favole esistono. E in fondo a tutti piacciono le favole e per un giorno tutti possiamo dire #IotifoCarpi.
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