La griglia è pronta. Che la corsa all'anello abbia inizio.

"One Ring to rule them all, one Ring to find them,
One Ring to bring them all and in the darkness bind them"
E' questa la profezia dell'anello. Per chi non conoscesse l'inglese o Il Signore degli Anelli (più difficile la seconda della prima) questa la traduzione di due dei versi più famosi della cinematografia mondiale: 
"Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli."
Stranamente suona bene anche in italiano. Di solito con le traduzioni vengono fuori porcate stratosferiche.
Tutto ciò per introdurre la stagione di caccia 2015 all'anello più ambito, quello di Campioni del mondo, o NBA fate voi. La stagione si è chiusa con alcune sorprese finali. Fuori all'ultimo giro di boa Russel Westbrook e i suoi Oklahoma City Thunder, festa grande per gli amanti del basket in senso stretto, e il rientrato Paul George con i suoi Indiana Pacers. A prendersi l'ultimo biglietto disponibile e salire sulla giostra sono Anthony Davis, colui che in fronte porta lo stemma del suo team, con i New Orleans Pelicans e i Brooklyn Nets, la cui star dovrebbe essere Deron Williams, ma sempre di più si attaccano alle spalle di un Brook Lopez super in forma. (passate qui se volete leggere l'intervista completa a Pierce sulla passata stagione ai Nets, sorpresone in arrivo, only The Truth)
Le altre qualificate erano sicure, ma, dopo una corsa inarrestabile, lo stop contro contro i Pelicans è costato a San Antonio terza, quarta e quinta piazza. Finiscono sesti e si passa da un possibile, probabile back-to-back con i Dallas Mavericks, al primo turno, ad uno scontro campale già al primo turno con CP3 e i suoi Clippers. Anche se come percentuale vittoria al sesto posto dovrebbero finirci i Portalnd Trail Blazers, ancora privi di Matthews e troppo altalenanti. Invece, in quanto vincenti di Division, finiscono quarti e si preparano per incrociare le armi con Memphis. Preparate i pop corn, lo scontro tra Aldridge e le Due Torri (tanto per rimanere in tema The Lord of the Rings) Randolph-Gasol si annuncia scoppiettante.
A est, come detto, Brooklyn e Indiana si giocavano la possibilità di sfidare Atlanta al primo turno, rispettivamente ad Orlando e Memphis. I Nets hanno rischiato di perderla per tre quarti, salvo poi trovare lo strappo decisivo grazie a Bogdanovic e mettere così pressione ai gialli di Indiana, che non sono riusciti a portare via la W a Memphis, rimpiangendo il ritorno troppo tardivo di PG13.
La griglia dei PO/nba.com
La griglia è pronta. Le squadre stanno recuperando le forze. Ci sono almeno due Signori degli Anelli che proveranno a sfidarsi per la terza volta consecutiva. LeBron James, dopo aver posseduto il comando della Lega, ha perso l'anello lo scorso anno, ma è tornato in Ohio per riprenderselo. Gli attuali possessori, i San Antonio Spurs, non sono però intenzionati a lasciare facilmente il loro tesoro a qualcun altro. La finale più quotata dai bookmakers, così come lo era a ottobre, è proprio San Antonio-Cleveland, ma la classifica ha detto altro. Golden State e Atlanta, la San Antonio dell'est, arrivano al ballo finale da prime della classe. Gli Warriors anche con il probabile MVP della stagione. L'anno scorso non ha portato fortuna a Oklahoma avere Durant MVP, chissà che ad Auckland non possano avere più fortuna. Intanto nell'ultimo incontro stagionale sono stati macinati dagli Spurs. Giusto per ricordare a tutti che loro hanno ancora l'anello per domare tutti. (articolo)

Ovest

GOLDEN STATE WARRIORS-NEW ORLEANS PELICANS
I re della regular season sono chiamati a dimostrare di non essere stati un bluff e di reggere la pressione dei play-off. New Orleans può essere un cliente scomodo, soprattutto vista l'altezza sotto canestro di Asik e Davis. L'ago della bilancia ancora una volta sarà il minutaggio e lo stato di forma di Bogut, vero baluardo nel pitturato gialloblu. Per il momento sembra sano. Curry ha ricominciato a viaggiare a ritmi elevati e se Thompson trova la serata calda sono dolori per tutti. Una potrebbe anche pescarla subito. I Pelicans volano sulle ali dell'entusiasmo per il ritorno ai PO dopo anni, ma potrebbero pagare la stanchezza del testa a testa fino alla fine con OKC e l'inesperienza nelle sfide da dentro o fuori. Se a guidare la squadra poi è Norris Cole, non proprio il più affidabile nella Miami anellata di due stagioni fa, il ritmo potrebbe risentirne. Ma già essere quì è un grandissimo risultato. Tutto grazie a quel buzzer beater da 3 di Davis nello scontro diretto con i Thunder. 
Per questo dico Golden State 4-1.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MEMPHIS GRIZZILIES
Una delle sfide più equilibrate dei PO. Senza Matthews i Blazers sono saltati sulle spalle di LaMarcus Aldridge e Damian Lillard. Grazie ad una Division deludente, che li ha visti con il record migliore, si trovano al quarto, invece che al sesto posto. Lillard nell'ultimo periodo ha alternato però grandi prestazioni a preoccupanti passaggi a vuoto e le polemiche dell'All Star Game non sembrano averlo caricato, anzi. Aldridge ha giocato buona parte della stagione con un infortunio ad una mano e continuerà a farlo, ma alla lunga potrebbe risentirne. Si troverà contro Z-Bo Randolph, uno dei migliori rimbalzisti e giocatori di taglia fuori dell'intera lega. In questa stagione difficilmente i due lunghi di Memphis hanno avuto grandi serate realizzative in coppia, ma almeno uno dei due raggiunge quota 18+. Kaman non sembra la riserva ideale per Robin Lopez a cui, presumibilmente, verranno chiesti più minuti in campo. Memphis in sei gare (2-4).

LOS ANGELES CLIPPERS-SAN ANTONIO SPURS
Ecco quì la sfida che entrambe le franchigie volevano evitare. La fortuna Clippers ha fatto si che nonostante il terzo posto la classifica regalasse gli Spurs. Doc Rivers è chiamato a guidare i suoi oltre la montagna, anche se la montagna è l'Himalaya del basket, a CP3, come sempre, verranno lasciate le chiavi della fuoriserie Clippers, a Griffin e DeAndre Jordan il compito di far muovere i lunghi di San Antonio per liberare spazio in area. Potenzialmente a livello atletico l'accoppiamento Griffin-Duncan è un miss match sistematico, ma The Big Fundametal sta ancora portando a scuola gran parte dei lunghi della NBA. La panchina potrebbe davvero fare la differenza e, nonostante l'arrivo di Austin Rivers, quella degli Speroni sembra essere ancora un gradino superiore, con un Manu Ginobili che nelle ultime partite sta ritrovando freschezza. Parker e, soprattutto Leonard, dal post Rodeo Trip, hanno ricominciato a giocare ai loro livelli e gli Spurs ne hanno perse solo 2 delle ultime 20. Non un caso. Possibile anche che Leonard chieda a Pop di tenere Paul e allora ci sarebbe da divertirsi. Curry l'ultima volta però non l'ha fatto molto. Agli Spurs mancava Los Angeles e per questo dico vittoria della banda Pop in gara 7 allo Staples, colorato di biancorossoblu.

HOUSTON ROCKETS-DALLAS MAVERICKS
Delle tre texane in gara sicuramente una arriverà in semifinale. E, dovessero passare gli Spurs, un'altra Finals di Conference si giocherebbe nella terra delle pistole e dei cowboys (non è vero, ma mi piace sognare che sia così). Houston ritrova Howard in una condizione accettabile e un Harden che ha viaggiato a 27.5 di media in quasi 37 minuti di gioco. Da quando ha lasciato la città dei fulmini è diventato uno dei giocatori più continui della Lega. La sua intensità, i suoi step back e i suoi attacchi a canestro potrebbero mettere molto in difficoltà un attaccante puro come Monta Ellis, che però potrebbe sfruttare proprio le lacune del Barba dall'altra parte del campo. A meno che a difendere su The Beard non decida di andare Rajon Rondo, uomo furto per eccellenza. Dal suo arrivo tutte le statistiche dei Mavs sono calate. Compresa quella relativa alla percentuale di vittorie. Non è ancora riuscito ad amalgamarsi con la squadra al meglio e il contratto in scadenza non gioca certo a suo favore. Ha già avuto uno scontro con Carlisle, da Washington Pierce ha fatto capire che gli manca quel qualcosa per diventare un campione. Il salto di qualità lo si attende da diverso tempo, con i consigli di Nowitzki, uomo record dei blu, potrebbe migliorare. Entrambe hanno possibilità di passare, ma sembra probabile un altro stop al primo turno per Dallas. Houston 4-2.

Est

ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS
Gli Spurs dell'Est per lunghi tratti della stagione hanno mostrato il basket più divertente della Lega. I dettami di coach Budenholzer sono stati appresi alla perfezione e l'extra pass di matrice texana è diventato dogma anche in Georgia. Si sogna almeno le Finals di Conference, per non dire qualcosa in più. I lunghi sono migliorati tantissimo nel tiro dalla media e dall'arco, chiunque può essere pericoloso con il movimento continuo e Kyle Korver ha chiuso la stagione con più del 50% al tiro sia dal campo che da tre. Solo pochi iniziati. Brooklyn sembra poter opporre poco contro lo strapotere delle aquile. Acchiappati i playoff per i capelli potrebbero strappare la "partita della bandiera" in casa, ma non di più. Atlanta 4-1, ma tendente al 4-0.

Beal è pronto per i PO/Twitter
TORONTO RAPTORS-WASHINGTON WIDZARDS
Senza dubbio la gara più equilibrata ad Est. Entrambe sono in calo fisico, ma Washington sembra averne un po' di più. I Raptors dipendono molto, se non tutto dalla serata al tiro di DeRozan e Lowry, che sta giocando una sera su due nell'ultimo periodo. Dall'altra parte Pierce sta provando ad insegnare a Wall e Beal cosa significa giocare ai PO. Lo scorso anno i Widzards sono arrivati al secondo turno. La speranza è di fare lo stesso in questa stagione. Difficile fare un pronostico. Possibile l'arrivo a gara 7 e in quel caso leggermente favorita la squadra della Capitale, ma non ci metterei la mano sul fuoco.

CHICAGO BULLS-MILWAUKEE BUCKS
E' tornato Rose. Basta questo per ridare entusiasmo a Chicago, che con Gasol ha trovato, finalmente, il lungo ideale da affiancare a Noah. Tanto passerà dalle loro mani. Butler sta diventando sempre più una realtà e sia Brooks che Moore hanno dimostrato di poter giocare per lunghi periodi al posto del numero 0. Se poi Mirotic, la seconda barba più famosa della NBA, dovesse continuare a tirare con le percentuali delle ultime settimane, la semifinale non dovrebbe essere un problema. Dall'altra parte i Bucks si coach Kidd sono quasi tutti alla prima apparizione ai PO. Per Carter-Williams, Antetokounmpo e Parker sarà la possibilità di crescere e prepararsi al meglio per la  prossima stagione. L'essere arrivati fino a questo punto è già un ottimo risultato. Sulle ali dell'entusiasmo un paio di gare potrebbero pure portarle a casa. Bulls 4-2.

CLEVELAND CAVALIERS-BOSTON CELTICS
Passare dal tanking selvaggio della stagione 2013/14 al sogno dell'anello in un solo anno è possibile solo in Ohio. Un anno fa si esultava per aver alte probabilità di ottenere la prima chiamata al draft, poi tramutatasi in Andrew Wiggins, solo di passaggio per Cleveland. Oggi ci si prepara a festa per la prima gara di PO. L'ultima era stata una gara delle Finals con LeBron. Si riparte con il Prescelto. Dopo 4 anni James è tornato per provare a portare a termine ciò che ha lasciato a metà. Vincere l'anello nella sua città. Per fare ciò ha voluto Love, J.R. Smith, Shumpert e Mozgov, oltre al già presente Irving, sempre più spettacolare playmaker. All'esordiente, e campione europeo in carica, David Blatt il modo di far quadrare il cerchio di una squadra candidata, come minimo, alle finali di Conference.
Datome è pronto/Twitter
Boston all'interno della stessa stagione è passata dal pensiero di tankare, con la trade Rondo, al settimo posto ad est, macinando grandi risultati dopo l'arrivo di Isaiah Thomas, sesto uomo dell'anno, da Phoenix. Dopo una stagione di vacche magre, la guida Stevens sembra funzionare alla grande. Il TD Garden è pronto a respirare di nuovo aria di grandi sfide, difficilmente si riuscirà a passare il turno, ma già provare ad allungare la serie fino a gara 5 sarebbe un'ottima iniezioni di fiducia per la prossima stagione.
E poi in Italia non possiamo che simpatizzare per chi ci permette di vedere Datome ai PO. Come per Atlanta, Cleveland 4-1, ma con buone possibilità di 4-0.

Tutto è pronto. Non resta che scoprire quale sarà la Compagnia dell'Anello migliore. Questa volta non bisogna distruggerlo, ma conquistarlo. Alla fine però quello domerà tutti comunque.
(Per chi volesse vedere tutti gli orari, il sito NBA)
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About Matteo Vismara

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