I Playoff avanzano, ma è già tempo di Free Agency (parte 1)

I playoff sono iniziati alla grande, con risultati aspettati, il doppio sweep (4-0) di Cleveland e Golden State, e qualche sorpresa, la gara 6 forzata da Nets e Bucks contro i più quotati Hawks e Bulls. Ma c'è chi i playoff anche quest'anno li guarda, o quanto meno non li gioca, seduto sul divano di casa. Franchigie storiche come Lakers e Knicks nell'ultimo triennio hanno sempre concluso la loro stagione a metà aprile, Oklahoma dopo le Finals 2010 è andata in peggiorando, fino al nono posto dell'ultima regular season. E così si inizia a guardare a quelli che potrebbero essere i giocatori giusti per rifondare o puntellare il roster, con un occhio anche al Draft, pieno di ottimi giocatori, ma con anche qualche scommessa.

Ad aprire ufficiosamente la free agency ci hanno pensato Jackson e Kupchak, rispettivamente gm di Knicks e Lakers, perchè vedere le squadre con meno blasone delle rispettive città giocarsi i playoff fa male. Anche se onestamente, ormai, i Clippers sono diventati una potenza riconosciuta ad Ovest.
Un'altra scarica di benzina sul fuoco l'hanno lanciata Dragic e, soprattutto, Wade da Miami. Entrambi, il secondo a sorpresa, hanno annunciato di voler diventare free agent per tastare il mercato, non chiudendo però la porta ad una rifirma con gli Heat.

Andiamo però a vedere un primo gruppo di giocatori che potrebbero cambiare davvero gli equilibri della prossima stagione.

LeBron James: Aveva chiesto ed ottenuto un contratto di un anno con la player option per la stagione successiva, probabilmente in caso di naufragio del progetto Cavs, ma al momento sembra praticamente impossibile ipotizzare un suo secondo addio all'Ohio. Magari nel 2016 e con almeno un altro anello al dito.

LaMarcus Aldridge: Uno dei due/tre pezzi pregiatissimi. Con l'infortunio di Matthews è andata a farsi benedire la possibilità di fare strada nei PO. Gara 4 contro Memphis ha dimostrato che i Trail Blazers sono ancora vivi, soprattutto grazie alle prodezze del loro lungo e di Damian Lillard. Difficile dire ora cosa deciderà di fare Aldridge, ma di certo le proposte non mancano. Lakers e Knicks vorrebbero costruire su di lui una coppia importante con Bryant o Anthony. Gli Spurs vorrebbero provare a riportarlo in Texas, ma non possono offrigli un contratto da star vera. Anche la permanenza a Portland però non è da escludere, soprattutto se venisse rinforzata la panchina. Comunque vada a finire influenzerà e non poco le prossime stagioni.

Kevin Love: Lui ha una player option anche per la prossima stagione, ma non è assolutamente sicura la sua permanenza a Cleveland. Arrivato per comporre un nuovo trio delle meraviglie con James e Irving è diventato sempre più un role player, un lungo capace di aprire il campo e tirare con buone percentuali da tre. Tutt'altra storia rispetto ai tempi, non lontani, di Minneapolis. Possibile che esca dal contratto per tastare l'interesse nei suoi confronti e trovare una franchigia in cui possa tornare ad essere la stella, e, nel contempo, competere per il titolo. A Los Angeles, entrambe le squadre, farebbero follie per riportarlo a casa. E se accettasse un contratto meno remunerativo per andare ai Clippers uno starting five con Love da ala piccola, Griffin da quattro e Jordan da centro sarebbe di grandissimo impatto. Però per essere di nuovo terzo violino probabilmente rimarrebbe a Cleveland. La sua situazione comunque è in continua evoluzione. Di sicuro c'è solo la sua assenza nelle semifinali.

Gasol in conferenza stampa post partita/Twitter
Marc Gasol: Un altro giocatore che potrebbe far cambiare diversi scenari. Venne scambiato dai Lakers con i Grizzlies per il fratello, che poi vinse l'ultimo anello angelino. Kupchak è ammesso l'errore di aver lasciato partire Pau, ma proverà a consolarsi riportando a LA il fratellino, per l'ennesimo intreccio della loro carriera. Ma oltre ai Lakers c'è, ovviamente, praticamente mezza NBA, senza contare che lui a Memphis si trova bene. Con qualche innesto i Grizzlies potrebbero diventare da titolo, possibile che il catalano decida di scommettere ancora nella franchigia del Tennessee. Defilati dietro la curva ci sono comunque i San Antonio Spurs in attesa di capire le scelte di Duncan e in caso di passaggio di testimone il catalano è il preferito.

Rajon Rondo: Lui sicuramente lascerà Dallas e, anche in questo caso, i Lakers sono in primissima fila, nonostante l'esplosione di Clarkson, applaudita anche da Kobe Bryant. Dal suo addio, Boston ha iniziato a correre ed ha raggiunto i Playoff. Dal suo arrivo Dallas ha frenato e ora vede l'indicazione per l'uscita dalla Post Season. Un caso probabilmente, ma di certo c'è che con Carlisle non si è trovato e l'ambientamento in Texas è stato tutt'altro che positivo. Il suo approdo ai Lakers però sarà vincolato, e parecchio, dalle scelte che faranno i gialloviola al momento del draft. Al momento si parla solo di Mudiay e D'Angelo Russel, due playmaker, dovesse essere diversa la chiamata allora preparate i tappeti rossi perchè a Hollywood arriva Rajon.

Dwayne Wade: Non mi stupirei di rivederlo con la canotta di Miami a inizio della prossima stagione. Non sono molte le franchigie disposte a dargli un ruolo e un contratto importante, nonostante una grandissima ultima stagione. L'età inizia a farsi sentire e gli infortuni tornano con una certa frequenza. Dovesse accettare un ruolo da sesto uomo, invece sarebbero diverse le chiamate che riceverebbe il suo agente.

Dragic a Milano per le Final4 di Eurolega 2014/
SportParlando
Goran Dragic: Come detto, lo sloveno, a sorpresa, ha annunciato di voler uscire dal suo contratto con Miami, rinunciando ad esercitare la player option presente nel suo contratto. A febbraio lo cercavano con insistenza i soliti Lakers, invece a Phoenix hanno preferito l'offerta dalla Florida. Ha sperato fino all'ultimo nei PO, ma l'infortunio di Bosh ha spento le ultime speranze. Difficile il suo approdo a Los Angeles adesso, perchè Rondo è libero e per tutto ciò che gira intorno al draft, possibile che decida di ripartire da New York o che alla fine rifirmi con Miami insieme a Wade. Con un occhio anche a Houston dove sarebbero interessati a sostituire Beverly con lui.

Paul Millsap: Oggettivamente non uno dei pezzi pregiatissimi di questa estate,  ma un ottimo giocatore da sistema. Ad Atlanta questa stagione ha fatto bene ed è probabile che alla fine continui la sua esperienza agli Hawks. Decidesse di andarsene sicuramente un buon contratto potrebbe trovarlo senza grandi difficoltà sia a New York che a Portland, nel caso di addio di Aldridge, che a San Antonio, dove stanno tastando il terreno.

Tim Duncan: Dalle sue scelte dipende quasi la totalità del mercato degli Spurs. In questo caso però, come per Ginobili, non si tratta di un cambio maglia, quanto di un ritiro. Se Tim dovesse decidere che è arrivato il momento di chiudere con il basket, magari con un altro anello al dito, a San Antonio partirebbe la rivoluzione. Ma se chiedesse un altro anno di contratto nessuno si opporrebbe, rimandando di un'altra stagione la scelta di chi dovrà provare a sostituirlo. Qualunque cosa decida di fare sicuramente inciderà sulla free agency.

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