Verso Russia 2018 il sorriso è amaro

A San Pietroburgo sono andati in scena i sorteggi verso i Mondiali di Russia. Già maledetti abbastanza i due pessimi risultati contro Croazia e Portogallo (pareggio con i balcanici e sconfitta con i lusitani) che ci hanno costretti in seconda fascia, la speranza era quella che dalla prima urna uscisse un nome tra Galles, Romania e proprio Croazia o Portogallo. Invece nel gruppo G ci finiamo con una grande testa di serie, la Spagna che ci ha battuto sempre nelle ultime sfide e che non mandiamo a casa con un risultato negativo dai Mondiali del '94, un'eternità fa. Quando oltre alla sconfitta gli iberici tornarono a casa anche con un Luis Enrique con un naso rotto dalla gomitata di Tassotti.
Presumibilmente sarà con loro la sfida per chi andrà direttamente in Russia e chi, invece, dovrà passare dalle sfide di Playoff, salvo restando l'obbligo di non essere la peggior seconda, perchè in quel caso i Mondiali si guarderanno direttamente dal divano.

Dopo l'Europeo Under 21, in cui i nostri ragazzi hanno mostrato buone cose, la speranza è che anche per noi possa iniziare un ricambio generazionale. Gli spagnoli, fuori dalla rassegna continentale di categoria, hanno iniziato il ringiovanimento della rosa con la progressiva esclusione di mostri sacri come Xavi, Xabi Alonso e i due bomber nazionali Torres e Villa. Noi invece dall'addio di Totti, Del Piero e Toni davanti ci barcameniamo alla ricerca di qualcuno che possa ripercorrere le orme dei grandi attaccanti del passato. Non ci sono più i Vieri e gli Inzaghi, ma nemmeno i Lucarelli e i Moriero della situazione.
Ci appigliamo a Graziano Pellè, in attesa che esplodano Belotti e Zaza. Ci facciamo trascinare dalle gambe di Candreva, nella speranza di una maturazione rapida di Berardi. Siamo un cantiere aperto e il rischio che Pirlo esca progressivamente dai radar della Nazionale si fa sempre più concreto, ma Verratti è pronto a prenderne il posto, anche se con qualità diverse. Conte spera di recuperare la classe del '92 con De Sciglio e El Shaarawy che devono tornare sugli standard di qualche stagione fa e Benassi che deve confermare i miglioramenti mostrati in questa stagione. L'Italia è un cantiere aperto. Una delle nazionali più scarse degli ultimi anni, forse addirittura peggio di quella della figuraccia in Sudafrica, ma con margini notevoli di miglioramento almeno in difesa, dove la coppia Rugani-Romagnoli sembra aver prenotato una maglia per il prossimo decennio, a meno di imprevedibili colpi di scena. Nel mentre dovremo accontentarci di Astori e Ranocchia, o Moretti, non proprio Nesta, Cannavaro e Materazzi.
I gironi di qualificazione ai Mondiali 2018/ Twitter

Ecco allora che le labbra si girano leggermente di più verso l'alto quando vengono estratte le nostre avversarie: Albania, Israele, Macedonia e Liechtenstein.
Delle quattro l'Albania dovrebbe essere la più pericolosa, perchè il movimento è in crescita e anche nell'amichevole di Genova dello scorso inverno abbiamo vinto solo 1-0 faticando parecchio. Però abbiamo evitato Ucraina, Serbia, Grecia, Scozia e Svezia squadre sicuramente più pericolose dell'Albania nella terza fascia.
Nelle altre tre fasce soltanto l'Irlanda, in quarta, probabilmente sarebbe stata un pericolo, ma delle 6 partite solo il viaggio in Israele potrebbe essere complicato per il clima che i nostri troveranno.
Le sfide contro la Macedonia di Pandev e la prima sfida ufficiale contro il piccolo Liechtenstein non dovrebbero essere montagne insormontabili.
Il cammino per la finale di Mosca è ufficialmente iniziato, sarà dura, ma la speranza è che, già a partire dai prossimi Europei, la nostra Nazionale possa trovare  uomini nuovi per provare a ripartire.
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