Non tanto a livello economico, visti i 22 milioni incassati, nè a livello di spogliatoio dove si è eliminato un possibile "problema", ma a livello tecnico.
Balotelli nell'anno e mezzo rossonero ha dimostrato di essere un giocatore discontinuo, come lo è stato Menez la scorsa stagione, ma di avere sempre la possibilità di togliere le castagne dal fuoco con un'invenzione, frutto del suo sconfinato talento.
Il talento a Balo non manca di certo, ma gli manca la capacità di svilupparlo e di metterlo al servizio della squadra sempre e non solo quando gli garba.
L'anno scorso sostenevo che se l'idea era quella di creare uno zoccolo duro italiano non si poteva che ripartire anche da lui, insieme a De Sciglio, El Shaarawy e Montolivo , e soprattutto che la squadra andava migliorata in altri reparti prima di pensare all'attacco. Si parlava anche del fatto che Mario sostanzialmente fosse la causa del peggioramento notevole di El Shaarawy. Alla fine Balotelli è partito per Liverpool, ma il Milan non si è assolutamente migliorato come squadra, andando, anzi, incontro ad una delle peggiori stagioni della sua storia moderna e El Sha ha mostrato che la colpa non era del numero 45. Inzaghi, che avrebbe voluto reinventare Mario, ma poi ha chiesto una prima punta vera, è naufragato nella sua inesperienza e ha fallito l'occasione datagli. Stessa cosa per l'attaccante bergamasco che in Premier non ha sfondato, segnando solo una rete, seppur decisiva, contro il Tottenham. Il feeling con la città non è mai scoccato, quello con Rodgers è andato scemando durante la stagione e si dice che con i compagni i rapporti fossero particolarmente difficili. Solo Sterling e pochi altri hanno legato con Mario. E l'ultima frizione tra tifosi, società e giocatore è stato proprio l'ennesimo tweet dell'attaccante che si complimentava con l'amico passato al Manchester City, non senza frizioni con i Reds.
Poi Balotelli è finito completamente fuori rosa durante l'estate, non partecipando nè alla tournee della prima squadra, nè alle amichevoli della squadra riserve. E allora a Milanello, nonostante la stagione pessima, si sono definitivamente sfregati le mani per quella che è stata una cessione eccellente. Soprattutto a fronte degli arrivi di Bacca e Luiz Adriano che promettono i gol che sono mancati la scorsa stagione.
Ecco allora che, con il Liverpool che cerca di liberarsi del suo attaccante, si mette in azione Mino Raiola. Probabilmente il vero fenomeno. Il Milan con lui ha già trattato durante l'estate. Prima per il ritorno e il rinnovo di Rodrigo Ely, poi per capire le reali possibilità di un ritorno in rossonero Ibrahimovic. Lui nel mentre gira l'Italia per trovare una squadra che potrebbe riportarlo più vicino a casa, visto che le migliori offerte dall'estero sono il Trabzonspor e qualche squadra degli Emirati. Nemmeno in America il nome di Balotelli attrae. E pensare che c'è Giovinco a fare la differenza.
Galliani nelle chiacchierate informali con Raiola capisce sempre meglio che di spiragli per Ibra ce ne sono sempre meno. Che il PSG non è intenzionato a lasciare andare Zlatan e che, soprattutto, non sono intenzionati a sostituirlo con lo stesso Balotelli. Servono garanzie riguardo a Mario che di certo l'anno in Inghilterra non ha dato. Però Berlusconi si è esposto in prima persona per il ritorno dello svedese, passando però dal "lo prendiamo noi" al "se vuole venire noi ci siamo", sintomo che le sicurezze e il castello di carte iniziavano, lentamente, a crollare.
In Italia Raiola ha provato a piazzare Balotelli in tutte le grandi e medio grandi, ricevendo sempre picche come risposta. Alla Juventus ci hanno pensato pochi minuti, valutando il rapporto tra Mario e Allegri, salvo poi declinare per non rischiare frizioni con il gruppo storico bianconero che già aveva litigato con Balotelli in Brasile. La Fiorentina ci ha pensato molto di più, ascoltando poi la voce dei tifosi e prendendo Kalinic. La Roma era quasi pronta ad incontrare il giocatore, poi il City si è deciso a lasciare andare Dzeko e tutto è finito in un nulla di fatto. L'ultima in ordine di tempo è stata la Lazio, visti gli infortuni di Klose e Djordjevic e l'impegno europeo, (Euro League o Champions che sia) ma i biancocelesti continuano a preferire una figura come quella di Matri. Ovviamente in uscita dal Milan a questo punto.
Ecco che allora, con Ibra sempre più "imprigionato" a Parigi, almeno fino a scadenza contratto, e con Mihajlovic nuovo allenatore rossonero, Raiola prova a tirare fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro Balotelli che sta diventando sempre più piccolo. Punta tutto sul gran rapporto tra Mario e Sinisa e offre il giocatore gratis al Milan.
Obolo da pagare in ottica Ibra? Estremo tentativo di dare un senso alla carriera di un giocatore che ha sprecato tutte le occasioni ricevute fin'ora? O semplice favore fatto da Galliani all'amico Raiola?
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Il commento di Salvini su Balotelli/ Facebook |
Tutti d'accordo quindi. Mario arriva. In prestito secco. Di una possibile cessione definitiva si parlerà tra 12 mesi, dovesse esserci l'interesse. Al Milan sono tutti convinti, Mario sa che non può sbagliare perchè è all'ultimissima spiaggia.
A meno che Raiola non dimostri una volta di più di essere un fenomeno.
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