Lebron, ma perchè?

Il giornalismo sportivo americano è completamente collassato nell'ultimo periodo su un solo argomento: Lebron James che dopo la sconfitta di Cleveland contro New Orleans  si lascia andare ad un'invettiva contro la sua stessa franchigia. Il motivo è semplice, manca un playmaker di riserva, che possa gestire meglio di Liggins, McRae e Felder il pallone nei momenti in cui Irving deve riposare in panchina.
L'analisi tattica è ineccepibile, lo spot di playmaker di riserva è evidentemente carente di un giocatore dal buon IQ cestistico, ma il problema è che LBJ è un vulcano davanti ai giornalisti e sbotta. Davanti alle telecamere (come si può vedere dal video) James cerca di analizzare il problema attuale dei Cavs, ma appena si spengono le telecamere esprime tutto il suo disappunto: "We need a fucking playmaker. I'm not saying you can just go find one, like you can go outside and see trees. I didn't say that.
I don't know what we got to offer. I just know me, personally? I don't got no time to waste. I'll be 33 in the winter, and I ain't got time to waste. That's what I'm talking about".
(Abbiamo bisogno di un fottuto playmaker. Non sto dicendo che lo possiamo trovare come possiamo uscire e vedere un albero. Non ho detto questo. Non so cosa possiamo offrire. Io conosco me stesso. Non ho tempo da buttare. Avrò 33 anni in inverno e non ho tempo da buttare. Questo è quello che sto dicendo)


Lebron andando avanti sostiene come sia importante per i Cavs trovare un vice Irving affidabile proprio per dare ai tre sopracitati minuti con meno peso addosso e con la possibilità di sbagliare e non rischiare di far subire parziali importanti alla squadra. Ma a colpirmi è un'altra affermazione di James quando definisce la squadra Top-Heavy, sostanzialmente con un enorme sbilanciamento tra il quintetto e le riserve, ancora più evidente in questo periodo senza l'infortunato JR Smith. Ed è proprio l'infortunio di Smith ad aver scombinato i piani di Cleveland perchè da gennaio i campioni in carica si sono trovati con un buco di 29 minuti, 8.6 punti e tanta leadership. Per provare a riequilibrare la situazione è arrivato Korver da Atlanta, così da aggiungere un tiratore sugli scarichi, ma non sembra essere bastato con i Cavs che sono 4-6 nelle ultime 10 partite. Nonostante sia aumentato il minutaggio sia di Lebron fino a quasi 40 minuti di media, con i picchi di 44 contro i Pelicans e 45 due sere dopo contro Sacramento, sia di Irving cresciuto a 36.5 rispetto ai 35 di media stagionale. Anche per Kyrie sovraccarico contro i Pelicans e i Kings con 42 minuti giocati in entrambe le partite.

Conseguenze
Dopo il post partita dello sfogo è calato il minutaggio di Felder, nemmeno in campo quella sera, che è sceso sotto i 10 minuti, aumentando però il numero di palle perse, da 1 a 1.4. Crollati invece i minuti in campo di DeAndre Liggins che dalla partita in Lousiana ha collezionato 14 minuti in campo totali nelle successive quattro partite. Meno complessivamente della sua media stagionale (15.0).

Lebron vs Barkley
Da tutto il polverone sono uscite due fazioni, quella pro e quella contro Lebron James. Charles Barkley, ex giocatore e attualmente commentatore su TNT, ha attaccato il 3 volte campione NBA, accusandolo di lamentarsi nei confronti della sua franchigia, nonostante il GM David Griffin abbia fatto di tutto nella off season pur di accontentare la sua stella arrivando ad avere salary cap più alto della storia. Un comportamento giudicato da Barkley infantile.
Altri ex sportivi, ora commentatori televisivi si sono invece mossi in difesa di James attaccando Barkley. Ma al di là dell'inutile polemica da Far West che si è scatenata con Skip Bayless, commentatore ESPN, su Twitter (riportata in fondo), la mia domanda di fondo è un'altra: Lebron perchè? Perchè andare davanti ai giornalisti dritto come un treno? Perchè rischiare di demotivare i ragazzi più giovani?
Credo, di fondo che lo status di LBJ legittimi le sue richieste, ma dall'altra parte mi chiedo se non sia sbagliato rischiare di minare gli equilibri di spogliatoio esternando tutto in questa maniera. Allo stesso modo di quello che è successo a Chicago con Wade e Butler contro Rondo, Zipser e Mirotic.
Al di là dell'essere pro o contro James il punto è che in questo caso James ha sbagliato. Perchè nello sport lo spogliatoio è sacro e credo che nemmeno il più forte giocatore della Lega debba violare questo fondamento di squadra. A maggior ragione se l'influenza nei confronti di franchigia e città intera è così importante come quella di LBJ.


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