La bomba ha lasciato indifferenti i più, ma qualcuno inizia a pensare che faccia sul serio. Mino Raiola ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della FIFA, in vista delle elezioni di giugno, quando scadrà l'ennesimo mandato di Blatter.
Il titolo del giornale olandese/Volkskrant.nl
Proprio la presenza dello svizzero tra i candidati, se non come unico candidato, ha spinto il procuratore a gettare questa bomba. "Mi sento male al pensiero che venga rieletto. Mi candido alla presidenza della FIFA anche se sarò come un elefante in una cristalleria", queste le parole di Raiola ai giornalisti del quotidiano olandese De Volkskrant.
Il motivo? Presto svelato. La presidenza di Blatter assomiglia sempre più a una dittatura e il procuratore italiano più importante al mondo vuole ristabilire la democrazia nel mondo pallonaro e nella sua più importante istituzione.
#latoccapiano, nuovo hastag per Raiola/Twitter
Concordo con Raiola quando sostiene che "la cosa migliore della FIFA è il gioco", ma non credo possa essere lui l'uomo indicato per riportare la necessaria trasparenza in un organo sportivo così importante. In un momento in cui Blatter viene abbandonato dagli sponsor (già 5, tra cui Fly Emirates, hanno deciso di non rinnovare i contratti in scadenza con la FIFA), questa candidatura fa sicuramente ancor più scalpore, visto che lo stesso procuratore ha deciso di investire 5 milioni di euro per sostenere la sua campagna elettorale. Mino, che conosce 7 lingue, non è sicuro di farcela, ma ha deciso di provarci e i gli sponsor eccellenti sicuramente non mancano. Primo tra tutto quello Zlatan Ibrahimovic che, grazie all'aiuto di Raiola, è riuscito a giocare in alcuni dei migliori club europei. I buoni rapporti con svariate dirigenze di club europei e sudamericani potrebbe essere un punto a favore del procuratore. I suoi modi di fare sono sempre al limite, ma forse è proprio questo che potrebbe dare la scossa, almeno nel suo pensiero, al mummificato movimento calcistico. Mino dice sempre quello che pensa e non sempre è la cosa giusta.
Il democratico Raiola ha gettato la sfida, il dittatore svizzero Blatter sicuramente non si tirerà indietro. L'esito della sfida appare sinceramente scontato, con la rielezione di Sepp. Ma per chi è passato da una pizzeria in Olanda ad essere uno dei procuratori più influenti al mondo, questa è solo un'altra sfida. La poltrona della FIFA è sempre lì, chissà che un giorno, vicino o lontano che sia, non la debbano allargare per permettere al grande e grosso Mino di sedersi e dominare il calcio mondiale. Democraticamente si intende.
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