I malati non sono guariti, il derby finisce 1-1. I Pagelloni.

Credenza popolare sostiene che ai malati vada dato un brodino di pollo caldo per stare subito meglio. In medicina lo chiamano effetto placebo. Nel calcio si chiama cambio di allenatore.
Se ormai l'effetto placebo rossonero è finito da tempo, quello nerazzurro non ha portato subito gli effetti sperati, ma, senza dubbio, ha portato a cambiamenti evidenti.
Alla fine di brodino si è trattato, ma il brodo migliore si fa con le galline vecchie e in campo ce n'erano poche. La partita la chiude, malamente, quello che più si avvicina ad un gallo, Stephan El Shaarawy, che spara sulla traversa, a dieci dalla fine, la miglior occasione del Milan di tutta la partita. 1-1. L'encefalogramma non è piatto, ma sicuramente i due malati non sono neanche sulla via della guarigione.
La coreografia rossonera/Alberto Conti

Milan 5.5: Partita intelligente dei rossoneri fino a che bisogna difendersi e ripartire. Quando nel secondo tempo i nerazzurri si abbassano e bisogna impostare vengono messi in risalto tutti i limiti strutturali di un centrocampo con tanti muscoli, ma poco QI calcistico. 4 pareggi nelle ultime 5 partite hanno rallentato il cammino della truppa Inzaghi e adesso tutti i problemi della rosa milanista vengono a galla. Il ritorno di Montolivo sarà una boccata d'ossigeno per questa squadra. LA LAMPADINA E' SPENTA.

 Diego Lopez 6.5: Salva tutto su Icardi dopo 5 minuti e tiene a galla il Milan quando l'Inter alza il ritmo. Bravo nelle uscite, compresa l'ultima quando ancora il pallone al limite dell'area scivolandone fuori e facendo venire i brividi ai tifosi rossoneri. Anche con i piedi dimostra di giocare e sembra finalmente tornato sui suoi livelli madridisti. Su Obi va forse giù lento, ma le colpe primarie non sono sue. CAVALLO PAZZO.

Rami 6.5: Uno dei migliori del Milan. Trasformato terzino per l'assenza di Abate e l'ennesima esclusione di Armero, gioca un derby in maniera intraprendente. Il suo ruolo primario dovrebbe tenerlo piantato in difesa, come capita quando gioca Bonera, invece nel primo tempo spinge e prova a innescare Torres con i cross dal fondo, ma quello non è il suo lavoro e si vede. ECCLETTICO. 

Zapata 5: Di per se la sua partita non è negativa, ma non esce su Obi e l'Inter segna, pareggiando la partita e rendendo gli ultimi 20 minuti un lento fluire di tempo senza grosse emozioni. Se, dopo l'obrobrio con il Palermo, anche Mexes (0 minuti giocati fino a quel momento) lo supera nelle gerarchie di Inzaghi un motivo ci sarà. IMPACCIATO. 

Mexes 6: Fino a 20 giorni fa ci si chiedeva se fosse ancora a Milanello, oggi ci si interroga se il suo rinnovo a cifre ribassate, come dallo stesso giocatore proposto, non possa essere un vero colpo. Veste la fascia di capitano per la seconda volta, dopo la partita di Napoli lo scorso anno, e gioca in maniera attenta per tutti i 90 minuti senza sbavature nè fronzoli. RITROVATO.

De Sciglio 5: Ahi ahi Mattia. Il ragazzo prodigio dell'ultima stagione intera del conte Max si è perso e ha grande difficoltà nel ritrovarsi. Il Milan ha bisogno del suo miglior terzino, ha bisogno della sua spinta e dei suoi cross. Lui ci prova, si impegna, ma gli manca la sicurezza e la sfrontataggine del suo primo anno. Non ha ancora recuperato dall'infortunio dello scorso anno. CERASI PERSONALITA'.

Muntari 5.5: Che l'organizzazione di gioco non sia il suo forte lo si era già notato, ma le scelte di Inzaghi gli affidano questo immane compito e dopo 5 minuti manda in porta Icardi, rischiando di far crollare il progetto tattico rossonero. Comincia poi a usare i muscoli e tira una gomitata in faccia a Dodò in un contrasto poco dopo. I piedi si confermano due ferri da stiro e il ritorno di Montolivo verrà accolto da salti di gioia anche dal buon Sulley. FABBRO.

Essien 5.5: Preferito a Van Ginkel e Poli, grazie all'intesa con Muntari e alla conoscenza del ruolo. Non gioca male, ma ormai gli anni migliori li ha donati al Chelsea e lo si vede arrancare ad inseguire gli avversari. Riesce a reggere il colpo con l'esperienza, ma manca molto in fase di impostazione e inserimento. ATTEMPATO.

El Shaarawy 5: Poteva essere l'uomo derby e mettere a segno il secondo gol consecutivo, invece si fa ingolosire troppo e spara sulla traversa il miglior pallone della partita. Fa l'assist per Menez che apre il match, ma poi trova grandi difficoltà nel contenere e nel saltare un Nagatomo molto in forma. La cresta è perfetta, la mira e la freddezza molto meno. Questioni di priorità, ma forse ha scelto quella sbagliata. DISGRAZIATO.

Menez 6.5: "Non lo sopporto" è la frase che ho ripetuto più volte ad amici ieri davanti ad una birra. Fumoso, amante del pallone ed egoista. Ad ogni passaggio fatto corrispondono due o tre dribbling sbagliati e fa innervosire i tifosi. Vuole tirare lui le punizioni dal limite e le spara entrambe in tribuna, forse è meglio farlo fare a qualcun altro. Segna però un gran gol, quasi con le mani in tasca, che permette al Milan di ritirarsi indietro e ripartire in contropiede. Non ha la gamba delle prime partite, ma è in ripresa. Iniziasse a dialogare di più con i compagni diventerebbe devastante. PALLONE, OH MIO PALLONE.

Bonaventura 6: Preferito ad Honda perchè garantisce più equilibrio alla squadra e può giocare come esterno sia nel 4-2-3-1, che nel 4-4-2 con cui Inzaghi ha voluto iniziare la gara. Ci prova, corre su tutta la fascia cucendo le trame rossonere e tagliando quelle nerazzurre. Nel secondo tempo un suo tiro deviato da Ranocchia rischia di far saltare il banco, ma il pallone esce di poco. Il talento non si discute, può diventare un grande. CORSA E CERVELLO.

Torres 5.5: Non segna, e non è una novità, ma continua a giocare per la squadra. I suoi movimenti sono da punta centrale a tutto tondo. Il talento non è scomparso, gli serve un gol per sbloccarsi. Senza cross però è difficile anche solo tirare in porta. ISOLATO.

Poli 6: A pochi centimetri da diventare il match winner nel recupero. Prova il colpo da biliardo in mischia e trova le gambe di Jesus a deviargli la palla in angolo. Entra per Muntari per dare più vivacità ai rossoneri negli inserimenti e ci riesce. Con il ritorno di Capitan Montolivo rischia di perdere la sua semititolarità, ma il suo allenatore lo tiene sempre in grande considerazione. JOLLY.

Honda 6: Largo a destra, dribbling a rientrare e mancino verso la porta parato da Handanovic. In questa azione ci sono tutti i 20 minuti del samurai. Parte dalla panchina per la prima volta in stagione. La stanchezza si fa sentire e non riesce comunque ad incidere come vorrebbero Inzaghi e i tifosi, ma in questo momento probabilmente è più fondamentale lui di Jeremy Menez per l'inventiva rossonera. RICARICHI LE PILE.

Inzaghi 5.5: 4 punti nelle ultime 5 partite, 18 in 11, con solo due sconfitte. Se non allenasse il Milan il ruolino di marcia non sarebbe negativo, ma è seduto su una panchina rossonera che ha eletto lui come guida del nuovo corso, con l'obiettivo di ritornare a vincere. Qualcosa nel gioco della sua squadra si è rotto e i suoi faticano maledettamente a creare occasioni da rete. Il miglior attacco del campionato è un lontano ricordo. Era difficile immaginare ad inizio anno che i rossoneri avrebbero avuto difficoltà a segnare. Il derby da deb non è negativo, ma forse  arrivato il momento di lavorare sulla fase offensiva dei suoi e provare a giocare a viso aperto e non solo in ripartenza. DIFENSIVISTA.

La coreografia nerazzurra/Alberto Conti
Inter 6: Leggermente meglio dei rossoneri per quanto riguarda il gioco, ma le occasioni sono poche e il gol arriva in maniera casuale. Se Icardi avesse segnato il gol in apertura probabilmente staremmo parlando di un'altra partita, ma il passo avanti rispetto a Mazzarri è già evidente. L'effetto placebo per il ritorno di Mancini si è visto, ma da domenica prossima contro la Roma si potrà vedere realmente il valore della truppa nerazzurra. IN CRESCITA.

Handanovic 6: Il miglior portiere del campionato non riceve praticamente tiri in porta. Sul gol non può nulla e viene graziato da El Shaarawy che spara sulla traversa. Rischia tantissimo sulle deviazioni dei suoi difensori, ma in entrambi i casi si riparte con un calcio d'angolo. In generale passa una serata tranquilla. THE' CALDO E BISCOTTI.

Nagatomo 6: Il cross del gol arriva dalla sua fascia, ma la colpa non è sua. Ci mette l'anima e corre per tre sulla fascia,  mettendo in difficoltà la green generation rossonera. Doveva essere il derby del Sol Levantee invece per 70 minuti l'unico occhi a mandorla in campo è lui. Qualunque confronto con il dirimpettaio rossonero è rimandato al derby di ritorno. MOTORINO.

Juan Jesus 5.5: Lascia libero Menez di colpire in occasione del gol e incide non poco sulla partita. Per il resto del tempo non soffre particolarmente il francese e prende a sportellate chiunque passi dalle sue parti. Tra i due centrali è il più veloce, ma non sempre riesce a far valere la sua rapidità contro i trequartisti rossoneri. ARMADIO.

Ranocchia 6: Se la deve vedere con Torres e non ha difficoltà ad annullarlo, anche perchè il Nino passa lontano dalle sue zone. Rischia di mandare il pallone nella sua porta con la deviazione sul tiro di Bonaventura che avrebbe rappresentato una beffa per i nerazzurri. Si è ormai abituato alla fascia da capitano e la porta con orgoglio e personalità. PILASTRO.

Dodò 5: Prende più botte lui che tutto il resto dell'Inter. Gli arriva un cartone da Muntari che gli rifà il labbro. Rimane con il collo insanguinato per tutto il primo tempo e non si sa perchè. Nella ripresa si prende uno spintone di Rami a palla lontana oltre a innumerevoli altri calcioni che portano a falli a centrocampo. Quando ha la palla però è inconcludente, poco pericoloso e poco avvezzo al ruolo di terzino. Gioca sul lato sinistro perchè il suo piede migliore è quello mancino e invece sfodera un numero sconsiderato di cross imbarazzanti con il destro. All'aumentare delle botte diminuisce la sua precisione. BULLIZZATO.

Obi 6: Come cambiare la propria gara tirando in porta. Questo lo strano destino di Obi. Gioca, male, fa legna in mezzo al campo e poco altro. Poi trova il gol del pari, come fece Schelotto due anni fa, e la sua prestazione viene riqualificata. Onesto faticatore con Mancini potrebbe trovare più spazio che con WM. GOL CAMBIA STAGIONE.

Kuzmanovic 5: E' un armadio piantato in mezzo al campo. Ha poca mobilità e nel freddo di San Siro ci si chiede come faccia a giocare in poco più di un monolocale. Dovrebbe dettare i tempi delle ripartenze dell'Inter, ma perde troppi palloni. In assenza di M'Vila e Medel è il meglio che passa alla Pinetina. FRIGORIFERO.

Guarin 6.5: E' il giocatore giusto per il centrocampo a 3 di Mancini. Intensità, corsa, tiro da fuori il suo repertorio è vasto e può tornare in fretta il giocatore che spostava le partite in Portogallo e che faceva battagliare l'elite europea per averlo. Le sue giocate potrebbero portare punti pesanti ai nerazzurri. PIEDE ARMATO.

Kovacic 5: Il vero sacrificato del 4-3-3 manciniano. Largo a sinistra non si trova e lo si nota benissimo. Tocca pochissimi palloni, non salta quasi mai l'uomo e sembra un pesce fuor d'acqua. E', però, il talento più puro della Beneamata e sicuramente il gioco passerà anche e soprattutto dai suoi piedi. TALENTO IN GABBIA.

Palacio 4: Il peggiore della partita. Largo a destra, torna a difendere fino alla sua area, ma poi conferma le sue difficoltà offensive. Non vede la porta come ha sempre fatto e segna un altro zero nel suo tabellino marcatori. Crollo incredibile per uno dei trascinatori della scorsa stagione. INVOLUZIONE.

Icardi 5: Ha sui piedi la palla per aprire il match subito e si fa ipnotizzare da Diego Lopez. Vivacchia quà e là per altri 80 minuti poi prova un piattone al volo che bacia la parte alta della traversa prima di uscire. Ha sui piedi due occasioni per decidere la gara e mettere la sua prima firma nel derby, ma fallisce. E' una bozza di grande attaccante, va migliorato il Killer Instinct. Mancini è quello giusto per farlo. POLVERI BAGNATE.

Hernanes 6: Il profeta non stava bene alla vigilia e il Mancio ha preferito farlo partire dalla panchina. Troppo lento per essere una mezz'ala d'inserimento, ma potrà diventare il metronomo della squadra nel caso in cui si decidesse di passare ai due mediani, affiancandolo a Medel. DA REINVENTARE.

Osvaldo s.v.: Perchè ha giocato così poco? Osvaldo è il giocatore nerazzurro con la media gol più alta in stagione eppure da quando è tornato dall'infortunio ha giocato poco con Mazzarri e Mancini ha preferito lasciarlo fuori alla sua prima. Probabilmente non sarebbe stato congeniale al 4-3-3 che c'era in campo, ma tirare fuori Palacio e portare in mezzo Kovacic poteva essere la mossa giusta. SACRIFICATO.

M'Vila s.v: Gioca giusto un paio di minuti di recupero al posto di Kovacic. Entra per assaporare l'aria della Serie A. BENVENUTO

Mancini 6: Altro esordio in nerazzurro, altro pareggio per il Mancio, tornato in a Milano dopo i giri in Inghilterra e Turchia. Assiste probabilmente al derby più povero tecnicamente della sua carriera e rivolta i suoi come un calzino tirando fuori una formazione attenta e ispirata come poche volte era capitato in stagione. Il suo 4-3-3 sembra funzionare, però sacrificare Kovacic sulla fascia sinistra sembra davvero un abominio. La Roma domenica prossima sarà sicuramente un test più probante. BUONA FORTUNA MANCIO.
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