Genoa-Sampdoria, un derby incredibile

L'atmosfera a Marassi/Twitter
Stadio Luigi Ferraris, il più europeo di quelli italiani, Juventus Stadium escluso, il derby della Lanterna come partita di cartello di una giornata strana, in cui frenano Milan e Inter e riparte il Napoli.
I ritmi sono europei, l'intensità pure, la qualità e le botte sono molto italiane. La partita però è piacevole, spezzettata, ma piacevole.
La Samp arrivava da imbattuta ad un derby in cui con Mihajlovic non ha mai perso. L'anno scorso l'aveva decisa una zampata da bomber scafato di Maxi Lopez quando tutto sembrava avviato ad uno 0-0 combattuto e così è stato anche in questa stagione; Gabbiadini butta in mezzo una punizione tagliata e velenosa, nessuno la tocca e la palla finisce in rete. Ad un quarto d'ora dalla fine il giocatore, che sfida il suo allenatore a tirare le punizioni in allenamento, è diventato re di Genova, uno dei tanti che hanno deciso un derby, ma forse Gabbiadini rimarrà nella storia dei derby ben più di giocatori come Skhuravy, Francioso o Carparelli, seppur anche loro abbiano deciso il derby più caldo d'Italia.

Non si scandalizzino i tifosi di Milan e Inter, Torino e Juve, Lazio e Roma, ma questo Genoa-Sampdoria è stato strepitoso anche a livello coreografico e sonoro, con due tifoserie che non hanno mai smesso di incitare i propri giocatori, proprio come in Inghilterra o Germania.
Il nervosismo dei giocatori e il tifo infuocato hanno portato la partita su livelli di intensità strepitosi e appena le energie sono calate leggermente, sono iniziati ad arrivare i gialli sistematici, 7 totali, ma 6 solo nel secondo tempo.
La sfida era bellissima già alla vigilia tra due allenatori che a Genova sembrano aver trovato, finalmente il loro posto. Gasperini, o Gasperson come qualcuno ricomincia a chiamarlo (scusa Sir Alex), a Genova è sempre stato bene, ha riportato il Grifo in Serie A e il suo meglio lo ha sempre mostrato in rossoblu, spesso dovendo cambiare tutto da una stagione all'altra.
Mihajlovic è stato chiamato a salvare la squadra lo scorso anno e in metà stagione ha riportato la Samp in zone di classifica che mancavano dal biennio di Cassano-Pazzini. La squadra ha la stessa cocciutaggine del suo allenatore, la capacità di aspettare e sfruttare ogni calcio piazzato possibile; non è un caso che i blucerchiati abbiano segnato solo un gol su azione, Okaka contro il Torino.

In un derby dove la corsa l'ha fatta da padrona a brillare sono stati in diversi, soprattutto quelli che hanno speso energie sulle fasce.
Il presidente Ferrero con i suoi giocatori
sotto la curva/Twitter
Perotti ed Edenilson meritano 7 entrambi, De Silvestri strepitoso (voto 7.5) non ha mai mollato nonostante un infortunio alla caviglia che avrebbe potuto limitarlo e farlo sedere in panchina già a fine primo tempo. Manolo Gabbiadini e Okaka meritano un 7 per l'abnegazione con cui hanno lottato contro i centrali avversari e per la quantità di botte che hanno preso. Ma sorprende come il migliore sia stato Alessio Romagnoli, classe '93 in prestito dalla Roma, che non ha sentito la pressione di dover sostituire capitan Gastaldello, seduto in panchina, e ha alzato un muro invalicabile per chiunque passasse dalle sue parti. 8 al ragazzo e la Roma si sfrega le mani con la consapevolezza di aver in mano un altro centrale di livello.
Passa quasi in secondo piano lo show finale del presidente Ferrero (voto 8 come sempre), che ci abitua sempre di  più al cinema nel calcio. Il derby genovese è lo spot del calcio che vorremmo vedere sempre in Serie A, corsa continua dal primo all'ultimo minuto, magari con più qualità, ma una cosa per volta. Già vedere stadi pieni sempre sarebbe un ottimo punto di partenza.
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