Italia-Olanda, i pagelloni della prima di Conte


Antonio Conte e la Nazionale ritornano a Bari, con il pubblico che accoglie gli Azzurri in modo incredibile, spingendo la squadra ad una grandissima prestazione con l'Olanda che, seppur priva di tanti titolari del Mondiale, rimane la terza nazionale al mondo, per quanto fatto pochi mesi fa in Brasile.

Italia 8: 10 minuti a mille all'ora e poi un controllo costante per tutta la partita, rischiando solo in un'occasione su un tiro a lato di poco di Van Persie. L'ItalConte funziona e dimostra di "sudare e lottare per la maglia" come aveva esplicitamente chiesto il tecnico appena si era insediato a Coverciano. L'inizio è positivo, forse bisognava essere più precisi sotto porta, perchè il bottino finale sarebbe potuto essere ben maggiore, comunque bene così. CHI BEN COMINCIA.......

Sirigu 6: Di stima per il portiere sardo. Non tocca un pallone, la palla arriva dalle sue parti solo a metà del secondo tempo con un tiro fuori di Van Persie e non ci ripassa più. Saracinesca. No scherzo ha anche il tempo di imparare il nuovo coro del Bari, cantato dai tifosi sugli spalti. RIPOSO ANTICIPATO.

Bonucci-Ranocchia 7: Tornano a Bari e si ricordano di essere difensivamente solidi e di avere dei piedi da giocatori di calcio. Illuminante il lancio con cui Bonucci manda in gol Immobile dopo 3 minuti, inaspettati un paio di cambi di gioco millimetrici del centrale dell'Inter quando De Rossi o Verratti vengono pressati troppo.
Il ricordo della grande stagione insieme li porta a rendere al meglio e ha dominare nei cieli biancorossi baresi. GEMELLI DERRICK.

Astori 6: Il meno positivo della retroguardia se non altro perchè non si prende responsabilità in impostazione, lasciando agli altri due il compito. Catapultato nella difesa a tre, ha la fortuna che la sterilità offensiva olandese gli permette di integrarsi meglio con i compagni e assimilare i nuovi movimenti. IN RODAGGIO.

Darmian-De Sciglio 7: Spingono finché rimangono in campo, mettendo in costante apprensione i terzini avversari. Spingono tanto come gli chiede il mister creando i presupposti per quel 3-3-4 utopico di Antonio Conte. FRECCE TRICOLORI.

Marchisio 6.5: Prima della partita Conte aveva pronosticato 90 minuti per lui, poi un po' la partita, un po' la necessità di provare un possibile centrocampo da schierare contro la Norvegia, lo portano ad essere sostituito a mezz'ora dalla fine. Svolge il suo compito e poco piú. SOLDATINO.

De Rossi 8: Un leone. Guida il centrocampo in maniera stratosferica, suo il lancio che porta all'espulsione di Martins Indi e spiana la strada alla Nazionale. Trasforma poi il rigore con la fascia di capitano al braccio. Il suo gol é il numero 100 di un giocatore della Roma in azzurro. Giusto che a segnarlo sia stato lui. GLADIATORE.

Giaccherini 7: Personalmente non lo sopporto, ma nel gioco di Conte gioca alla perfezione. I movimenti e gli automatismi tornano immediatamente quelli che lo hanno reso pedina fondamentale nel suo biennio bianconero. Prova un paio di imbeccate di prima che forse sono davvero troppo per il suo repertorio. Movimento continuo sia in attacco che in difesa, non si ferma mai se non a fine partita. INESAURIBILE.

Zaza 7: Alterna cose strepitose come gli scambi nello stretto con Immobile, a momenti di appannamento totale come quando davanti a Cillesen non trova il meritato gol del 3-0. L'attaccante del Sassuolo dimostra però di essere in forma e di poter fare molto comodo a questa Nazionale, sia nell'immediata sfida contro la Norvegia che per il futuro. SCHEGGIA IMPAZZITA.

Immobile 7.5:  E' scappato dall'Italia per trovare la consacrazione anche a livello europeo e gli insegnamenti di un mago come Klopp iniziano a vedersi. Il ritorno al 3-5-2 con cui si è consacrato al Torino fa il resto. Un gol da punta vera e tantissimo movimento. FINALMENTE ANCHE IN NAZIONALE.

Verratti 6.5: Questa volta nessuno viene "moccicato" e lui può sostituire De Rossi in un clima assolutamente disteso. Contro l'Olanda era arrivato il suo primo, e finora unico, gol in maglia azzurra e quindi entra in campo con la solita aggressività, prendendosi il suo abituale cartellino giallo. IMPULSIVO.

Parolo 5.5: Entra in campo sapendo che si gioca con Verratti il posto da titolare contro la Norvegia. Viene ripreso diverse volte da Conte che gli chiede movimenti diversi da quelli che il giocatore della Lazio è abituato a fare. In difficoltà nel centrocampo a 5, come era sembrato anche a San Siro. Avrà tempo per assimilare i nuovi compiti. RIMANDATO.

Pasqual-Candreva sv: Entrano per dare il cambio agli esterni stremati. Non hanno il tempo di mettersi in mostra se non con qualche sporadica sgroppata sulle fasce. Dimostrano, comunque, di poter essere molto utili alla causa nel proseguo delle Qualificazioni. ESPERIMENTI POSITIVI. 

Destro sv: Pericoloso con un colpo di testa finito alto sul finire della partita, entra soprattutto per mantenere alto il pressing sui difensori olandesi come vuole l'allenatore. Non è da questi minuti che si valuterà il suo impatto sulla nuova Nazionale, ma può essere una soluzione in più nello scacchiere di Conte. ASSO NELLA MANICA.

Giovinco sv: Vederlo entrare in campo con la 10 che fu di Totti e Baggio, solo per citarne un paio, è un pugno nell'occhio, ma nella gita a Bari Antonio Conte regala un po' di spazio anche alla Formica Atomica, che prova qualche movimento e qualche giocata dei suoi, ma i compagni, stremati, non lo seguono più. Quando tornerà a scuola, ops a Vinovo, potrà salutare i compagni da parte di Conte e ripartire con più entusiasmo. AUTOSTIMA DA GIGANTI (molto bassi).

I complimenti di Bobo Vieri ad Antonio Conte/Twitter
Conte 7.5: Torna a Bari dove aveva colto una strepitosa promozione, nel 2009, e dove si era fatto conoscere all'Italia intera per le sue qualità come tecnico. Nonostante sia salentino viene accolto in maniera splendida, come tutta la squadra, dai tifosi biancorossi, che gli hanno dedicato più di un coro.
In campo riesce a dare subito una forma alla sua Italia, cambiando modulo, sbracciandosi in panchina dall'inizio alla fine e chiedendo sempre intensità e pressing. Tutto il contrario di Prandelli, aspettando Balotelli. Forse. NUOVO CORSO.


Olanda 4.5: Si presenta a Bari con un offensivo 4-3-3 che muta quasi subito, per l'espulsione di Indi. I difensori però soffrono anche e soprattutto nei primi minuti e l'assenza di Robben toglie all'Olanda quell'imprevedibilità che le hanno permesso di arrivare tra le prime tre al Mondiale. PREVEDIBILE.

Cillesen 5: Sciagurata l'uscita che spiana la strada a Immobile. Incolpevole sul rigore, si supera sulla conclusione a tu per tu di Zaza e fa il suo sulle altre conclusioni azzurre. Altra leggerezza, che poteva costare carissima, nel secondo tempo quando rischia il dribbling su Immobile. COSI' COSI'.

Janmaat-Blind 5: Dovevano bloccare l'avanzata degli esterni italiani e creare superiorità numerica in fase offensiva, non è accaduto nulla di tutto ciò. Guardando la partita di oggi viene anche da chiedersi come abbia fatto il Manchester United a spendere 20 milioni per assicurarsi Blind, consapevoli che una serata storta può succedere a tutti. INGOLFATI.

De Vrij-Veltman 5.5: La vera tragedia, o commedia, della difesa olandese è un altra, ma i due, costretti a giocare insieme 80 minuti, non danno mai la sensazione di sicurezza. Lenti e impacciati soffrono maledettamente la rapidità di Immobile e Zaza. Per De Vrij secondo incontro con il calcio italiano e seconda figuraccia, sicuri che il pilastro dell'Olanda Mondiale non fosse Vlaar? CREPE DIFENSIVE.

Twitter
Martins Indi 3: Basterebbe il tweet di Trevisani per spiegare la partita del difensore del Porto che, in dieci minuti (10!!), condanna la sua squadra. Diventato famoso sul web per gli occhi spiritati dopo che al Mondiale gli vennero sporcate le scarpe dalla schiuma di un arbitro, oggi si dimostra fuori posto e assolutamente imbarazzante, lasciando noi a occhi sgranati.
Si perde Immobile sul primo gol e stende Zaza, con rosso annesso, per il rigore del 2-0. IMPRESENTABILE.

Wijnaldum 4: Ha giocato? Praticamente mai visto né in fase difensiva, né tantomeno in quella offensiva. Il centrocampista del PSV ha abituato l'Europa a partite di ben altra consistenza. DESAPARECIDOS.

De Jong-Sneijder 6: Gli unici due che provano, in qualche maniera, a dare un senso al gioco dell'Olanda, ma la missione è alquanto complessa. Randellano e smistano palloni, ma la serata non è positiva per loro, ma almeno ci hanno provato. BASTONE E BACCHETTA.

Kuyt 5.5: Tante volte la sua duttilità sembra quasi essere una condanna per lui. Per fare spazio a Veltman esce Lens e non lui, perchè più capace in fase difensiva. In Turchia, al Fenerbache, per necessità ha giocato anche terzino e lo ha fatto anche al Mondiale. Oggi diventa il quarto di centrocampo, mentre avrebbe dovuto fare l'ala in un tridente offensivo. SBALLOTTATO.

Van Persie 5.5: Tenere in piedi l'attacco di una squadra che si trova praticamente subito in un uomo in meno è difficilissimo, in più RVP non è in gran forma, e si vede. L'assenza di una valida spalla come Arjen Robben fa il resto. Rimane comunque suo l'unico spunto oranje con un sinistro fuori di poco nel secondo tempo. SOLO SULL'ISOLA.

Lens sv: Senza voto la partita del velocista della Dinamo Kiev che, per colpe non sue, rimane in campo poco piú di 10 minuti mettendosi in mostra per un solo scatto. Tirato fuori in nome dell'equilibrio. SACRIFICIO.

Pieters-Van Der Wiel-Narsingh-Fer 6: Entrano nel secondo tempo e svolgono il loro compito senza infamia e senza lode. Non incidono particolarmente su una gara che l'Olanda non ha nessun interessa a recuperare. Minuti utili solo da mettere nelle gambe in vista delle Qualificazioni e delle competizioni di club. SGAMBATA DI SALUTE.

Hiddink 5: Ci ha fatto piangere diverse volte, ma questa volta tocca a noi infliggergli una lezione di calcio. Quanto meno incomprensibile la scelta di schierare due centrali lenti come Martins Indi e De Vrij contro un attacco privo di una punta statica come quello italiano. Il guru olandese è stato tradito proprio da quel guastafeste di Indi che è andato in tilt quasi subito, lasciando a Guus il compito di salvare la barca nei restanti ottanta minuti. Piano piano si è eclissato in panchina senza più alzarsi. ZERO IDEE.
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