Argentina-Germania, molto più di una finale

Ci siamo, ormai è tutto pronto, tutto allestito a Rio de Janeiro. Domenica sera il Maracanà sarà pieno in ogni ordine di posto, sarà la grande festa conclusiva di questo stupendo Mondiale. Ora chiamatelo pure il Mondiale dei Mondiali.

Podolski dopo la vittoria in semifinale/Twitter
Sarà Europa-Sud America, ma non il Sud America che ci si aspettava. Si parlerà spagnolo e non portoghese sugli spalti, oltre al tedesco, sarà l'Albiceleste del difensivista Sabella a giocarsi la finale e non il Brasile meno stellare di sempre, ma alla fine comunque padrone di casa.
La spinta del tifo casalingo non è bastata alla Selecao di Scolari, crollata sotto i colpi dei cannoni tedeschi. I tifosi brasiliani sognavano una finale Brasile-Argentina, sognavano una finale da brividi e sognavano di far piangere gli eterni avversari nel momento più importante e nella cattedrale del calcio, il Maracanà.
Tutto ciò non accadrà, ma non per "colpa" argentina, la squadra di Messi è in finale, ha sofferto forse troppo con l'Olanda, ma è comunque arrivata all'appuntamento finale, 24 anni dopo l'ultima volta. Il caso vuole che l'avversario della banda Messi in finale sia quella Germania, sparring partner anche a Messico '86 e Italia '90, le ultime due apparizioni argentine all'ultimo giorno di manifestazione.
Comunque andrà a finire sarà record, nessuno ha mai giocato tante finali quante i tedeschi, 8, nessuna finale si è mai ripetuta per più di due volte, al fischio iniziale di domenica sera saranno 3, si entrerà nella storia.
Sono pari per ora, '86 coppa a Diego, '90 coppa alla corazzata tedesca e il contrasto appare nitidissimo anche oggi. I sudamericani sono un'ottima squadra con il miglior giocatore al mondo, gli europei sono la miglior squadra al mondo con ottimo giocatori.
In Argentina è, quasi, più importante il singolo, in Germania il gruppo sovrasta le individualità, non per mancanze qualitative di certo.

Le premesse portano a pensare ad una partita combattuta, ad una lotta su ogni pallone, con la squadra di Low a tenere il pallino del gioco e a far girare la giostra e quella di Sabella pronta a colpire in contropiede.
Quella tedesca è una macchina da gol, quella argentina si è dimostrata una difesa perfetta, non appena le partite hanno iniziato a contare, soprattutto grazie ad un Mascherano, mai così in forma come adesso.

Ah già Mascherano. Ormai è diventato l'idolo assoluto del tifo argentino, il suo rialzarsi e rientrare in campo dopo la botta in testa in semifinale lo ha innalzato a giocatore simbolo di questa argentina operaia dalla cintola in giù e da fuochi artificiali davanti. Lui, tornato centrocampista, racchiude in sè la garra argentina, il modo di lottare e di non togliere mai la gamba tipico degli argentini.

Insomma le premesse sono quelle che fanno ben sperare. Muller per aggiornare il suo tabellino e diventare per la seconda volta consecutiva capocannoniere del Mondiale, Lavezzi-Aguero-Higuain per dimostrare di non essere solo spalle di secondo piano della Pulce, Klose per continuare a fare male al cuore dei brasiliani ed allontanarsi da Ronaldo e fare sempre più suo il record di gol Mondiali, Mascherano per vincere qualcosa in una stagione povera di risultati con il Barcellona, il blocco Bayern per dimostrare di essere comunque i migliori al mondo e perchè è dal 2002 che si arriva tra le fantastiche 4 a Mondiali ed Europei, ma non si alza mai nulla al cielo, Romero per "una settimana con Rihanna" (come da gentile concessione della moglie del giocatore alla cantante in caso di coppa in mano al marito). Scusate se è poco.


E poi c'è lui, Leo Messi, che deve dimostrare di essere al pari di Diego, deve portare la sua Nazionale e la sua Nazione sul tetto del Mondo come fece Maradona 28 anni fa. Il popolo argentino freme, canta, in terra brasiliana, che "Maradona es màs grande que Pelè", ma scommettiamo che se il gol vittoria dovesse farlo il ragazzo con El Diez sulle spalle una canzoncina si trova anche per lui?

Tutto è pronto, mancano solo pochi giorni e poi l'attesa sarà finita. Tutti davanti ai televisori per la chiusura del Mondiale dei Mondiali, anche in Vaticano non si perderanno una partita così.........
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